Da Kiev a L’Aquila per debellare un tumore osseo benigno doloroso, trattato con procedura di termoablazione che utilizza il calore localizzato per distruggere la massa tumorale.
Il caso ha riguardato una ragazza di 17 anni di Kiev che il padre, neurochirurgo, ha indirizzato alla radiologia universitaria dell’ospedale di L’Aquila, diretta dal prof. Ernesto Di Cesare, nota a livello nazionale e internazionale, soprattutto per le numerose pubblicazioni scientifiche e il crescente prestigio guadagnato per i trattamenti di radiologia interventistica nelle patologie muscolo-scheletriche.
A L’Aquila la 17enne è stata sottoposta a un intervento ben riuscito che non ha avuto complicanze, tanto che è stata dimessa e presto tornerà in Ucraina. Il tutto sotto gli occhi attenti e le mani sapienti del radiologo interventista, il dott. Francesco Arrigoni.
“Grazie alla visibilità che abbiamo acquisito nel mondo scientifico – spiega Arrigoni – il padre della paziente, collega neurochirurgo pediatrico di Kiev, mi ha contattato per sottopormi il caso della figlia. La procedura, che è consistita nell’ablazione con ago della lesione, eseguita con il supporto dell’anestesista, dott. Paolo Giglioli,è durata poco più di un’ora e si è svolta senza complicanze”.
L’organizzazione per effettuare l’intervento è stata resa possibile dal supporto di Mauro Casinghini, direttore regionale della Protezione civile, del prof. Franco Marinangeli, referente regionale per le emergenze, e del commissario capo della Polizia di Stato Pieremidio Bianchi che, con il personale dell’ufficio Immigrazione della Questura dell’Aquila, ha seguito le procedure del soggiorno in Italia, facendo da collegamento tra paziente, familiari ucraini e direzione aziendale Asl, guidata dal Manager Ferdinando Romano, che ha dato piena disponibilità e supporto.
- Beatrice Tomassi