ORTONA- Gianpiero Spelozzo e Irene Di Deo, fondatori del movimento Slowride cicloturismo, sono una coppia di ragazzi originari di Ortona, ma che per lavoro si trovano a Milano. Nel tempo libero viaggiano in bicicletta, promuovendo un turismo lento e consapevole.
Sono sempre alla ricerca degli itinerari ciclistici migliori per scoprire l’Italia, e non solo, con i suoi meravigliosi borghi, le città ricche di cultura e i migliori scorci paesaggistici che poi sono soliti condividere con i lettori.
Un progetto, di certo non di nicchia, in cui loro provano a coinvolgere amici e parenti. Il loro intento è, infatti, “coinvolgere anche i neofiti alle bellezze del mondo guardato al ritmo di una bicicletta”. L’ultima impresa una pedalata da Ortona al Trentino, destinazione Stelvio. Un percorso di circa mille chilometri.
L’obiettivo era arrivare al confine con la Svizzera, dopo Bolzano, percorrendo tutta una serie di ciclabili e ciclovie che dall’Abruzzo collegano alle Alpi, prima costeggiando l’Adriatico e poi inoltrandosi nell’entroterra veneto e trentino. Una volta arrivati hanno intrapreso la salita sul Passo dello Stelvio che è il passo montano carrabile più alto d’Italia ( quasi 2800 metri).
Qualche dato dell’impresa 12 giorni (1 di riposo) 1.238 km (920 su ciclabili), D+ 9.430 m, 1 foratura, 1 calzino e uno zainetto smarrito. Il tutto facendo conoscere il nome di Ortona, molti non sapevano bene neanche collocarla sulla cartina, ma ora grazie a loro lo sanno, e della squadra Victoria Cross.
Il gagliardetto della Victoria Cross ha infatti viaggiato con loro fino allo Stelvio. Una bella soddisfazione per la squadra del presidente Giampiero Misci.
- Daniela Cesarii