A Lanciano durante l’ultima seduta del consiglio comunale, le forze di opposizione hanno duramente criticato la maggioranza per aver respinto una mozione sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, ritenuta più incisiva rispetto al documento approvato.
«Sullo sterminio della popolazione di Gaza martedì scorso si è fatto un grande passo indietro rispetto alla mozione che nel novembre scorso aveva portato il consiglio comunale di Lanciano all’unanimità a riconoscere lo Stato di Palestina, e quindi il diritto dei palestinesi ad esistere come popolo, ed ancor prima il loro diritto a vivere», si legge in una nota congiunta firmata da Rosetta Madonna (Partito Democratico), Michele Marino (Sinistra Italiana) e Stefano Luciani (Europa Verde).

«All’unanimità si era riconosciuto il diritto alla sicurezza per lo Stato di Israele con la condanna delle azioni terroristiche di Hamas», ricordano. «Nella riunione dell’assise civica di martedì scorso, la maggioranza di centrodestra ha respinto il documento presentato dalle minoranze e argomentato dalla consigliera Rita Aruffo e dai consiglieri Piero Cotellessa e Leo Marongiu che, riprendendo quelle premesse, chiedeva sia la fine delle spaventose operazioni militari ordinate dal governo Netanyahu (criminale di guerra) che la sospensione della fornitura di armi italiane al governo di Israele».
Secondo i firmatari, «il centrodestra ha voluto approvare un documento timido, inefficace e inaccettabile, dove si è perfino arrivati a menzionare il piano Trump, quello che prevederebbe di costruire stabilimenti balneari sulle decine di migliaia di morti di Gaza».
«Invece della cinica ed omertosa complicità – prosegue la nota – oggi è più che mai necessario far sentire la pressione dell’opinione pubblica sul governo israeliano affinché ponga fine immediatamente allo sterminio di migliaia di civili cui assistiamo ogni giorno».
Gli esponenti di opposizione contestano anche l’uso retorico del principio “due popoli, due Stati”: «Si dice due popoli in due Stati, mentre si è raso al suolo Gaza e si pensa alla deportazione di quella popolazione, e mentre oltre un milione di coloni hanno occupato la Cisgiordania ed ogni giorno uccidono decine di residenti dopo averne abbattuto le case e bruciato gli uliveti urlando che Dio ha dato loro quella terra».
La conclusione è un appello alla responsabilità morale: «Noi potremo sempre guardare in faccia i nostri figli quando ci chiederanno: tu cosa hai fatto per quei morti, metà dei quali bambini, dilaniati dalle bombe o fatti morire di fame?».