Un’inchiesta della Procura di Pescara dovrà chiarire le circostanze della morte di Riccardo Zappone, 30 anni, deceduto ieri poco dopo essere stato fermato con l’uso di un taser e portato in questura. Il giovane, residente a San Giovanni Teatino e in cura da tempo presso il centro di salute mentale della città, è stato stroncato da un infarto.
Secondo la ricostruzione ufficiale, una volante della polizia è intervenuta attorno alle 11 del mattino per sedare un alterco in strada.
Zappone, già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti e una storia di dipendenze, avrebbe «opposto resistenza» – si legge nella nota della procura – rendendo «necessario l’uso del taser».

L’uomo, colpito e stordito, ma secondo alcune fonti ancora cosciente, è stato condotto in questura per l’identificazione e poi rinchiuso in una delle camere di sicurezza.
Poco dopo ha iniziato a sentirsi male. Gli agenti hanno allertato i soccorsi, ma né il personale del 118 né i medici dell’ospedale, dove è arrivato in condizioni disperate, sono riusciti a salvarlo. Le indagini sono affidate alla Squadra mobile.
«Le circostanze sono ancora tutte da chiarire», ha dichiarato il procuratore capo Giuseppe Bellelli. Decisiva sarà l’autopsia, attesa nelle prossime 48 ore, per stabilire se la morte sia collegata all’uso del taser e se l’arma sia stata impiegata correttamente. L’inchiesta dovrà anche verificare la tempestività dell’intervento dei soccorsi.