Un atto vandalico che offende la memoria di un uomo: è succeso a Casoli, dove ignoti hanno imbrattato con una svastica nazista la lapide di cittadino scomparso che in vita, si era impegnato nella lotta per la liberazione dell’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.
A denunciare l’accaduto è stato il primo cittadino Massimo Tiberini: “Un atto ignobile, che non offende solo la memoria di un uomo – noto per i suoi ideali e per il contributo dato alla liberazione del nostro Paese – ma colpisce l’intera comunità, i suoi valori di libertà, democrazia e rispetto.

Chi si rende protagonista di simili gesti non è degno della libertà di cui oggi gode – una libertà conquistata da chi ha combattuto e ha sacrificato la propria vita per un’Italia libera dall’odio e dal totalitarismo.
Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a episodi come questo: è dovere di tutti noi stigmatizzare e condannare apertamente un atto tanto vile e vigliacco, che nulla ha a che fare con la civiltà e il rispetto della memoria storica e delle persone. Mi stringo alla famiglia, e se vorranno, mi metto a disposizione per ogni iniziativa che possa servire a denunciare e contrastare questo clima di odio e intolleranza. La memoria non si cancella. La libertà non si imbratta”