Secondo quanto emerso dalla perizia psichiatrica effettuata dal dottor Salvatore Spinella, Micheal Whitbread era “capace di intendere e di volere” quando uccise la compagna, la 66enne Michele Faiers Dawn, il il 1° novembre 2023 nel casolare di Casoli in cui la coppia viveva.
Per redarre la perizia il consulente, ha riferito in aula che Whitbread “anche nell’immediatezza del delitto, era libero da una psicopatologia importante che potesse influire sul suo pensiero e che dopo l’omicidio ha avuto il pensiero di tornare in Inghilterra, far calmare le cose, e poi tornare per sistemare la situazione.

Era capace di intendere e di volere – ha detto ancora Spinella – perché quando Michele gli ha detto: ‘Ti vorrei morto’, lui è andato a prendere un coltello e lo ha dato alla compagna: ‘Dai, uccidimi’.
Ma quando lei ha iniziato a graffiarlo, non si aspettava quella reazione e ha probabilmente avuto un blackout emotivo, dolore e rabbia, che lo ha portato a fare quello che ha fatto”.