Preoccupazione e critiche da parte di Europa Verde per l’emendamento presentato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Campitelli, che sarà discusso nella commissione regionale di giovedì 15 maggio 2025.
L’emendamento prevede la possibilità di realizzare chioschi di 70 metri quadri e 3,5 metri di altezza, ogni 400 metri, lungo la pista ciclabile Via Verde della Costa dei Trabocchi.
Le strutture sarebbero destinate ad attività economiche legate alla somministrazione di cibo e bevande o al noleggio e manutenzione di attrezzature sportive.

Una proposta che per Europa Verde rischia di compromettere l’equilibrio ambientale e paesaggistico dell’area. «Si tratta di un emendamento che introduce nuove volumetrie di ingombro lungo la pista – dichiarano Rita Aruffo e Stefano Luciani, co-portavoce rispettivamente di Europa Verde Abruzzo e Europa Verde Frentania – consentendo una deroga di fatto alle previsioni iniziali».
«Ci chiediamo – proseguono – come si possa prevedere un’attività di somministrazione senza pensare agli scarichi e a tutto quello che comporta un’attività simile, tra l’altro con quella ampiezza di struttura».Secondo Europa Verde, il vero problema è l’assenza di una visione strategica.
«È incredibile come non ci si preoccupi di sostenere provincia e comuni per la manutenzione, la segnaletica e per far funzionare strutture e bagni esistenti».
E l’allarme si estende anche alle ricadute sui territori locali: «I comuni non possono fare fronte da soli a spese per la manutenzione dell’esistente, ad assicurare la viabilità ciclabile e stradale nei loro territori, con adeguati collegamenti con l’interno».
«Così come è congegnato, l’emendamento – sottolineano ancora – potrebbe esporre gli stessi comuni a contenziosi e ricorsi, determinando anche una concorrenza sleale per chi ha già creato la sua attività secondo regole e principi rigidi».
Europa Verde lancia un appello per una riflessione più ampia sul modello di sviluppo turistico regionale. «Questa regione deve decidere quale strada vuole intraprendere. Chi viene in Abruzzo si aspetta di trovare natura e bellezza, equilibrio e armonia. Si tratta di capire come conservare queste caratteristiche ed esaltarle».
«Per un progetto più ampio, di lungo respiro, che abbia ricadute anche sui territori interni e attragga il turismo dall’estero, è fondamentale conservare la risorsa nella sua bellezza. Perché se la bellezza finisce, si esaurisce anche la risorsa».