Lanciano- Quando un negozio o un’attività chiude, la sensazione che resta è spesso simile a quello dell’amaro in bocca. Una saracinesca che scende e che l’indomani non si rialzerà, lascia il quartiere privo di un punto di riferimento, di un viso amico, di un consiglio che, nei piccoli centri come Lanciano, non si limita solo ai prodotti da acquistare.
Da domani, venerdì 1 maggio, Lanciano ed il Borgo perderanno un pezzetto della propria storia e della propria anima perché Rita la fruttivendola di corso Roma ha detto stop.
Dopo tanti anni ha scelto proprio il giorno della Festa dei Lavoratori per dire basta, per mettere la parola fine su una storia centenaria.

Il commercio è cambiato direbbe qualcuno, i piccoli negozi soffrono la concorrenza spietata di centri commerciali e giganti dell’E-commerce, ma in realtà non sappiamo quali siano i motivi che hanno spinto la signora Rita a volersi fermare.
Forse l’età che avanza (non ce ne voglia) un po’ di stanchezza o considerazioni e valutazioni del tutto personali. Con la chiusura del suo negozio se ne va non solo un punto vendita di frutta e verdura freschissime, sapori d’altri tempi provenienti dall’orto del marito Angelo, ma anche una di quelle “puteche” di una volta, che sulla scia degli antichi empori, fornivano al cliente di passaggio tutto il necessario per riempire la dispensa della propria casa.
A tracciare un particolare ed intimo ritratto di queste negozietto è stato Fiorenzo Carlini nel suo libro “Lanciano tra arti e mestieri” pubblicato nel 2023 dalla Nuova Gutemberg “Quando alla fine degli anni cinquanta abitavo in un vicolo tra Corso Roma e l’intersezione con via Ravizza, c’era un piccolo locale dove un personaggio particolare vendeva frutta e verdura.
Era un tipo basso dall’aspetto tipicamente rurale, forse segnato da una piccola malformazione a una gamba che lo faceva zoppicare a volte in modo evidente, ma nonostante tutto era pieno di brio e voglia di far rendere al massimo la sua bottega.
Era il fruttivendolo di zona quello che iniziò a proporre qualcosa di diverso rispetto alla normale offerta di frutta e ortaggi che, giornalmente i contadini vendevano al mercato.

La famiglia di Rocco Stella aveva un particolare successo, perché vendeva prodotti di produzione propria e, con il suo carattere allegro, vezzeggiava tutte le massaie di zona reclamizzando al massimo ogni suo prodotto che metteva in mostra in una rudimentale scaffalatura di legno, predisposta all’interno del piccolo locale.
Immancabili erano (e sono stato fin ad oggi) le cassette davanti al locale con dentro tutte le primizie di stagione: a quei tempi non era sbagliato farlo, considerato lo scarso traffico automobilistico nel corso.
Rocco era simpaticissimo, amico di tutti, ed ogni tanto il suo negozio si rallegrava ancora di più quando era visitato da “Lu Scinich” che per via del suo carattere burbero era oggetto degli sfottò dei ragazzini della zona“
Ad aiutare papà Rocco arrivo’ Rita una ragazza vivace ed intraprendente, molto brava a scuola.Tutti i pomeriggi si recava nella bottega dei genitori, per dare il suo aiuto ed anche perché maschiaccio com’era, sfidava con i giochi i ragazzi del quartiere.
Una ragazza divenuta poi donna tenace e che anni fa, a causa di un brutto incidente stradale, aveva già deciso di abbassare la serranda.
Tuttavia la voglia di continuare ad essere un punto di riferimento del quartiere la spinse, non senza difficoltà, a continuare l’attività di famiglia
Ora, purtroppo, sembra che Rita abbia preso la decisione definitiva. Pur augurandole il meglio, noi lancianesi speriamo ancora in un nuovo colpo di scena!
. Simone Cortese