In una città che sa cosa significhi rinascere, ieri L’Aquila è diventata il cuore pulsante di un’Italia che non accetta più il silenzio sulle sofferenze degli animali. Migliaia di persone – oltre 4.000 secondo gli organizzatori – hanno preso parte alla manifestazione nazionale per i diritti degli animali promossa da Enrico Rizzi, affiancato da una rete sempre più ampia di associazioni e attivisti.

Un corteo colorato, deciso e commovente ha attraversato il centro storico, tra cori, applausi e sguardi pieni di speranza. Presenti anche altre realtà storiche e decine di gruppi locali che ogni giorno operano sul territorio, spesso in silenzio, ma con una forza incredibile.
La manifestazione ha dato voce a chi normalmente non ne ha: animali sfruttati, rinchiusi, abbandonati. E lo ha fatto anche attraverso parole forti e dirette. Sul palco, allestito in Piazza Duomo, si sono alternati interventi profondi e coinvolgenti.

«Abbiamo il dovere morale di non voltare più lo sguardo – ha detto Enrico Rizzi. – Oggi L’Aquila si fa simbolo di un’Italia che non accetta più la crudeltà come norma. Gli animali non sono proprietà, non sono oggetti: sono individui, con emozioni, bisogni, desideri»
Simone Tulli, attivista e portavoce di Nemesi Animale, ha aggiunto: «Documentiamo ogni giorno l’orrore nascosto dietro i cancelli degli allevamenti e dei macelli. Non possiamo più accettare che la legge sia cieca di fronte a tutto questo.»
E poi le testimonianze dei volontari che salvano animali randagi in Abruzzo e nelle zone terremotate, come quella di Luisa, che ha raccontato: «Ogni cane che riesco a strappare alla strada è una piccola vittoria. Ma se non cambia il sistema, continueremo a rincorrere l’emergenza.»
La manifestazione si è chiusa con un appello forte e chiaro: una richiesta al governo e al parlamento di leggi più severe contro maltrattamenti e sfruttamento, maggiori controlli negli allevamenti, l’abolizione della caccia, e il riconoscimento giuridico della soggettività animale.
L’Aquila, con la sua storia di resistenza e ricostruzione, ha accolto e amplificato questo grido. Un grido che non può più essere ignorato.
- Dennis Spinelli