Loreto Aprutino – C’è una coppa che brilla tra le mani della Bacigalupo Vasto Marina, ed è il riflesso di un sogno diventato realtà. I vastesi alzano al cielo la Coppa Italia di Promozione dopo un 3-0 netto, meritato, maturato con pazienza e intelligenza contro una Fucense Trasacco tenace, ma alla lunga schiacciata dal ritmo e dalla qualità degli avversari.
Il primo tempo è una vera battaglia a scacchi. Le due squadre si affrontano con rispetto, ma senza rinunciare alla propria identità. La Bacigalupo cerca di costruire con ordine, muovendo il pallone da dietro e affidandosi alle geometrie di centrocampo per innescare gli esterni. La Fucense invece punta sulla compattezza, difendendo con due linee strette e provando a colpire in transizione.
Poche occasioni, tanto agonismo e un’intensità da categoria superiore. I portieri restano spettatori attenti, con il match che si accende solo a sprazzi. Ma nella ripresa cambia tutto.
È Elvedin Hajdarevic a rompere gli equilibri: il suo primo gol arriva da una giocata da numero dieci puro – ricezione tra le linee, controllo orientato e destro basso sul secondo palo. È il colpo che cambia la storia della gara e libera la creatività della Bacigalupo. Pochi minuti dopo, lo stesso Hajdarevic raddoppia approfittando di un’indecisione difensiva, con un tap-in che spegne le speranze della Fucense.
Nel finale, con gli avversari sbilanciati, Rizzo firma il tris su una ripartenza perfetta. È il gol che scatena l’apoteosi. Triplice fischio, abbracci, lacrime, cori. In campo la cerimonia di premiazione è una festa di sorrisi e orgoglio: a consegnare il trofeo il presidente LND Abruzzo Concezio Memmo e l’assessore regionale allo Sport Mario Quaglieri.
Per la Bacigalupo Vasto Marina è un traguardo storico, frutto di un lavoro paziente e silenzioso portato avanti negli anni. Per mister Cesare Candeloro e i suoi ragazzi, un premio che vale doppio: per il valore dell’avversario e per la qualità del calcio espresso.
Un successo che non nasce per caso, ma da una precisa idea di gioco, da un gruppo solido, e da un cuore grande così.
- Dennis Spinelli