Se c’è un giorno che incarna al meglio l’attesa, il mistero, la religiosità e la riflessione che la Settimana Santa impone non solo ai fedeli, ma ad una comunità intera, quello è sicuramente il Giovedì Santo. Anche Lanciano dal 1608, vive queste ore con pathos, stretta in un simbolico abbraccio ai confratelli dell’Arciconfraternita Morte e Orazione sotto la protezione di San Filippo Neri, che da secoli è gelosa custode dei Riti Pasquali e ne tramanda significati e valori alle nuove generazioni.
Il Giovedì Santo è il giorno in cui secondo la tradizione cristiana, si ricorda l’Ultima Cena e Gesù viene tradito da Giuda Iscariota. Con la sua cattura nell’orto del Getsemani, iniziano le ore di Passione che lo porteranno alla Crocifissione sul Golgota.
La Processione degli Incappucciati venne istituita all’inizio degli anni ’80 del secolo appena trascorso, ed è legata alla figura del compianto Priore Filippo De Rosa e al Consiglio Direttivo dell’epoca che con entusiasmo accolse la sua proposta, finalizzata a rendere “comunitaria” la visita dei Confratelli ai “Sepolcri” allestiti nelle chiese cittadine.
I cosidetti Sepoclri, sulla spinta della Controriforma trovano nuova diffusione proprio grazie a San Filippo Neri, protagonista dell’ambiente relgioso romano. L’usanza, non certificata dalla dottrina, ma molto diffusa nella spiritualità popolare, vuole che ogni fedele visiti da cinque (quante sono le piaghe di Cristo) a sette (quanti sono i dolori della Madonna) di questi allestimenti in varie chiese vicine, compiendo il cosiddetto giro “delle sette chiese” o appunto “sepolcri“.

A Roma questo itinerario si snodava verso le sette basiliche di san Pietro in Vaticano, san Paolo fuori le mura, san Sebastiano fuori le mura, san Giovanni in Laterano, santa Croce in Gerusalemme, san Lorenzo fuori le mura. e Santa Maria Maggiore.
Tornando a Lanciano, l’attesa comincia ad essere palpabile nel tardo pomeriggio quando viene svelato alla città il teatrale sepoclro che ogni anno i confratelli realizzano nella chiesa di Santa Chiara, connotandolo con simboli e significati sempre diversi. Sempre dall’edificio religioso alle 22, accompagnato dalle musiche sacre, da secoli patrimonio del pio sodalizio, e dai soli confratelli di sesso maschile a volto coperto, il Cireneo, inizia il suo cammino di meditazione e sofferenza.
Il confratello meritevole, la cui identità è nota al solo priore, a piedi scalzi, si accolla la Croce di Cristo ed il peso non solo fisico, ma soprattutto morale che essa comporta, in un lungo itinerario che si snoda tra i vicoli e le stradine del centro storico, illuminate solo dalla luce delle fiaccole e delle candele degli stessi confratelli.
Il nome Cireneo si rifà al personaggio evangelico di Simone di Cirene, l’uomo che lungo la salita al Golgota, condivise con Cristo, ormai stremato dalla flagellazione e dagli altri supplizi che gli erano stati inflitti, il peso della la croce. Caricarsi della croce rappresenta, per il Cireneo, non una mortificazione ma la grazia poter camminare assieme a Cristo Gesù, il cui amore divino redense l’umanità intera. Condividere la sua croce e la sua sofferenza, così come portare sollievo a chi soffre, è per il Confratello, uno strumento per ottenere la propria salvezza e contribuire alla salvezza del mondo.

VIABILITA’ E DIVIETI
Giovedì 17 aprile, dalle ore 15 alle ore 1 del giorno successivo, divieto di transito e divieto di sosta, con la sanzione accessoria della rimozione forzata, nelle seguenti strade: corso Roma, largo dei Tribunali, via Fieramosca; divieto di transito in via Salita dell’Asilo, via Salita Fenaroli; dalle ore 18 alle ore 1 del giorno successivo, divieto di transito e divieto di sosta, con la sanzione accessoria della rimozione forzata, nelle seguenti vie: larghetto del Malvò, via dei Funai, nel tratto compreso tra via Finamore ed il parcheggio di via dei Funai, via Finamore, via Garibaldi, via Cavour, via Valera, via Corsea, piazza Garibaldi, nel tratto compreso tra il civico n. 7 (panificio) e via Corsea, piazza Plebiscito, corso Trento e Trieste, nel tratto compreso tra via Salita della Posta e piazza Plebiscito, via dei Bastioni, via dei Frentani, piazza dei Frentani, larghetto Ricci, larghetto Mons. D’Anniballe, largo San Giovanni, largo Tappia.
Venerdì 18 aprile, dalle ore 8 alle ore 1 del giorno successivo, divieto di transito el divieto di sosta, con la sanzione accessoria della rimozione forzata, nelle seguenti strade: corso Roma, largo dei Tribunali, via Fieramosca; divieto di transito in via Salita dell’Asilo, via Salita Fenaroli; dalle ore 14 alle ore 23, divieto di transito e divieto di sosta, con la sanzione accessoria della rimozione forzata, in larghetto del Malvò, via Finamore, via dei Funai, nel tratto compreso tra via Finamore ed il parcheggio di via dei Funai, via Garibaldi, via Cavour, via Valera, via Corsea, piazza Garibaldi, nel tratto compreso tra il civico n. 7 (panificio) e via Corsea, piazza Plebiscito, corso Trento e Trieste, via Salita della Posta, corso Bandiera, nel tratto compreso tra via Salita della Posta e via Dalmazia, vico I e V Bandiera, via Renzetti, nel tratto compreso tra via Veneto e via Bochace, via Abruzzi, via Bocache, larghetto del Mastrogiurato, via dei Bastioni, piazza dei Frentani, via dei Frentani, larghetto Ricci, larghetto Mons. D’Anniballe, largo San Giovanni, largo Tappia.
. Simone Cortese