Il sindaco Diego Ferrara ha preso parte a Brecciarola alla manifestazione organizzata dal comitato Comferr e dai cittadini. “Sono con loro, ora più che mai, com’è accaduto in questi mesi, a dare forza alla loro protesta, rimasta confinata da un cantiere blindato, dove si festeggiava l’inizio di un’opera che poteva essere modificata se la Regione si fosse fatta carico delle legittime perplessità e della collaborazione offerta dalla cittadinanza, dai comitati, dai tecnici e da tanta politica” racconta il sindaco Diego Ferrara.

Per il primo cittadino c’era e c’è ancora il modo di rendere migliore un’opera a cui l’amministrazione non è mai stata contraria e il Comune ha spinto perché la variante plus venisse adottata, o, quantomeno, considerata visto che aveva meno impatto ambientale ed economico del progetto che si sta attuando.
“Siamo rimasti inascoltati come lo sono stati i cittadini – continua il sindaco Diego Ferrara – Un vero peccato”. Presente anche il consigliere regionale Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Infrastrutture.
“Lontani dai cittadini, lontani dall’economia del territorio: un progetto di cui restano ancora ignote la visione complessiva e delle sorti, quelle ad esempio del tratto da Scafa a Pratola Peligna.

Un brutto giorno per la democrazia e un’intransigenza, quella di Marsilio e della destra di cui è espressione, che allontanerà sempre di più cittadine e cittadini che chiedevano solo di essere ascoltati, avendo proposto alternative in grado di rendere più sostenibile l’intervento e di salvare case e aziende”.
Di Marco tira in causa anche l’assessora regionale Tiziana Magnacca con delega alle Attività produttive, Industria e Commercio: “Nessuna delle attività a rischio l’ha vista e sentita nei mesi scorsi e in questi giorni. Anche per questo stamattina prima di partecipare alla mobilitazione con i cittadini mi sono recato da Orsini & Blasioli e la Golden Gas, due aziende ricomprese nel tracciato dell’attuale progetto a cui fino ad oggi né RFI, né la Regione, hanno ancora detto nulla sul futuro delle proprie attività.
Ci sono andato con il presidente della Commissione vigilanza Sandro Mariani e come vicepresidente della Commissione Ambiente, Infrastrutture e territorio, dunque in veste istituzionale, perché avessero l’attenzione dovuta, visto che la prima occupa almeno 50 lavoratori oltre a fatturare milioni di euro di commesse nel campo meccanico e la seconda ne occupa 12.
Come quelle visitate stamane nella zona di Alanno, diverse sono le attività a un passo dalla ferrovia che saranno perse anche a causa di un’assenza ingiustificata delle istituzioni a difesa dell’economia regionale”.