Nelle ultime ore il caso di Roio ha drammaticamente catturato l’attenzione del pubblico nazionale, inorridito e profondamente turbato dalle atrocità osservate nei contenuti riportati da Enrico Rizzi, Oipa L’Aquila e le associazioni che da anni seguono questa situazione disperata.
Shock, vergogna: l’Abruzzo cade dinanzi alle responsabilità omesse, agli interventi mai efficacemente impattanti, agli appelli inascoltati. La tutela degli animali deve tornare al centro del dibattito collettivo in relazione alla sistemica gravità delle fattispecie osservate nei dossier regionali. Significa, in poche parole, riappropriarsi di quell’identità “forte e gentile”, tradita dai silenzi e dall’inazione degli stessi abruzzesi.
TUTELA DEGLI ANIMALI IN ABRUZZO: UN MEZZO PASSO

Il tema sui diritti degli animali è attuale, soprattutto in Abruzzo. Il 14 marzo, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, ha autorizzato l’avviso per la presentazione delle candidature per la nomina del “Garante regionale per i diritti degli animali”, figura istituita con la legge regionale numero 47/2013, che non aveva ancora trovato applicazione tra le righe.
La mission fondamentale sarà vigilare sull’applicazione su tutto il territorio della “Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali”. Candidature aperte, si attende la nomina del Consiglio Regionale.
Un passo certamente importante sul versante istituzionale, ma indubbiamente tardivo se consideriamo il ritardo legislativo nei confronti delle tutele sostanziali previste nell’ordinamento italiano.
Come è possibile che l’Abruzzo sia tendenzialmente arretrato su questo aspetto nonostante la specificità del suo ecosistema? Le autorità avrebbero dovuto trattare immediatamente il caso di Roio, senza declassificarne i tratti straordinariamente emergenziali? La legge protegge in maniera chiara, celere ed inequivocabile il benessere psicofisico dei suoi animali? Queste sono alcune delle domande avanzate dai cittadini dopo i fatti del 6 aprile.
Il secondo nucleo tematico concerne la sicurezza sanitaria pubblica in riferimento ai prodotti tipici dell’azienda agricola, che sono andati e andranno in commercio nelle cucine delle famiglie abruzzesi. Anche qui i social hanno evidenziato dubbi e perplessità.
Nel frattempo, la ASL risponde alle accuse: “Nell’ultimo mese e mezzo la Asl, assolvendo in pieno al suo compito, ha effettuato sopralluoghi e rilievi, inflitto sanzioni, impartito prescrizioni e inviato relazioni alle autorità competenti. Il nostro servizio ha fatto tutti gli interventi consentiti e previsti dalla legge”.
UNO SCHIAFFO AI VALORI DELL’ABRUZZO: UN POPOLO FERITO
Dal caos mediatico derivante dall’efferata crudeltà delle immagini riportate, emerge una considerazione amara: l’Abruzzo ne esce sensibilmente ferito, trafitto nei suoi valori e nel suo storico orgoglio. Ondate di utenti in rete hanno manifestato solidarietà, vicinanza e attenzione dichiarandosi pronti a sostenere la causa assieme alle Associazioni aquilane, da anni attivamente vicine al caso. Una carezza che non attenua il dolore degli animali, alcuni lasciati in condizioni igienico sanitarie compromesse, altri sdraiati a terra senza vita, ma che vuole essere un atto di puro perdono per quanto perpetuato da tempo.
“Più in là che l’Abruzzi”, scriveva Boccaccio nel Decamerone, citazione divenuta iconica per l’eco incantato e ovviamente strategico assunto dall’Abruzzo nella produzione letteraria. “Il senso del lontano”, una terra abituata a respirare la natura e ad amare i suoi animali, attraverso il lascito secolare di pastori e allevatori, fino ad incarnarne la fierezza composta del Pastore Abruzzese; come quelli abbandonati in canile. O la pacatezza e il simbolismo dei suoi agnelli, come l’esemplare trovato morto nella stalla. La libertà e la bellezza dei suoi cavalli, come quello straziante riportato dai presenti o la carcassa fotografata nella zona adiacente alla struttura.
Nel 2026 L’Aquila sarà Capitale Italiana della Cultura, pertanto appare evidente la necessità di ricucire lo strappo tra popolo e autorità pubbliche, tra diritto in esame e la sua tempestiva applicazione. La portata del caso di Roio è inevitabilmente ampia, destinata a ricoprire un ruolo chiave nelle aule parlamentari.
- Dennis Spinelli