Ennesima aggressione registrata nella giornata di ieri, presso Francavilla al Mare. Intorno alle ore 19 un uomo è stato ferito alla testa dal suo cane mentre si trovava sulla spiaggia vicino Lido Asterope, sul posto sono poi arrivati i soccorsi dei sanitari del 118 e i carabinieri per ricostruire quanto accaduto tra l’uomo e il suo simil Pitbull.
Gestione responsabile e sicurezza dell’incolumità pubblica
Questa vicenda riporta al centro della pubblica attenzione la necessità di interrogarsi su cosa sia un cane, come gestirlo adeguatamente in linea con le normative e il buon costume, infine quali gli accorgimenti da adottare affinché certe situazioni non si ripetano ciclicamente all’interno del territorio italiano. Le stime ufficiali riportate nell’ultimo rapporto Legambiente manifestano il dramma italiano: abbandoni e canili in crescita, aggressioni sempre più frequenti, talvolta con neonati o anziani tra le vittime.
Come prevenire le aggressioni: tre semplici passaggi da attuare per salvaguardare il benessere del tuo cane e di terzi
La premessa di ordine tecnico riguarda la demonizzazione mediatica della famiglia canina in esame, il Pitbull Terrier. I processi di speciazione e selezione operati nel corso dei secoli da parte dell’uomo hanno portato all’ibridazione di cani genericamente predisposti ad alcune doti. Tra i caratteri innati indispensabili troviamo la docilità, secondo la cinofilia è “la propensione del cane ad avere un comportamento deferente nei confronti del proprietario e ad instaurare con lui un rapporto di rispetto, attaccamento, fiducia e subordinazione” e l’aggressività, “la capacità del cane di reagire a una minaccia che metta in pericolo la sua incolumità o quella dei componenti del branco, o minacci la sicurezza del territorio posto sotto il suo controllo… è importante che il padrone faccia in modo che il comportamento aggressivo non diventi inappropriato”.
Nel caso dell’uomo ferito a Francavilla al Mare, possiamo dedurre due temi fondamentali: il primo è una moderata aggressività interspecifica in capo al simil Pitbull, probabilmente suffragata da carenze di docilità, tempra e gestione. La seconda è che un autentico Pitbull Terrier, in ragione della selezione dei tratti genetici e per standard di razza, difficilmente avrebbe attuato tale comportamento nei confronti dell’essere umano.
Spesso si tende a colpevolizzare specie canine rispetto ad altre per puro luogo comune, alimentando disinformazione e paura, ciononostante i professionisti tendono a riconoscere livelli elevati di aggressività nei soggetti nati da cucciolate casalinghe, randagi, o allevamenti abusivi.
I tre passaggi
1) La legge italiana – Ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2013 – prevede l’obbligo del guinzaglio di una misura non superiore a 1,50 metri per i cani a passeggio sia in aree urbane sia in luoghi aperti al pubblico. Unica eccezione le aree cani che devono essere identificabili e recintate.
Il proprietario del cane deve avere sempre con sé la museruola, morbida o rigida, che l’animale deve indossare “in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti”. Il guinzaglio aumenta sensibilmente il grado di protezione verso terzi, impedendo al cane di sfuggire dal controllo del proprio conduttore, finendo così per essere investito da un auto o generare ulteriori pericoli.
2) Nei casi espressamente previsti dalla normativa, in qualità di massima tutela pubblica e privata, l’utilizzo della museruola rappresenta un deterrente fondamentale per scongiurare le aggressioni mortali. La museruola, come riportano molti esperti del settore, è una misura di sicurezza che non graverebbe sul benessere psicofisico del cane, essendo uno stimolo che può essere associato ad un evento positivo (ad esempio al momento della passeggiata). Le museruole adatte permettono l’apertura della bocca, non toccano il naso o direttamente gli occhi, ma evitano che il vostro amico a quattro zampe possa scagliarsi contro voi stessi, nei confronti di un bambino o, in alternativa, mangiare un boccone avvelenato durante le uscite.
3) Le doti genetiche sono caratteristiche innate, ereditate dalla selezione umana, pertanto è possibile conoscere già nei primi mesi di vita quali saranno le predisposizioni naturali del soggetto. Affidarsi ad un professionista potrebbe essere la scelta migliore: un esperto avrà facoltà di valutare il percorso migliore da intraprendere per imparare a comprendere e gestire il vostro cane, cogliendo tutti i segnali predittivi che quotidianamente si verificano e sui quali non ci si sofferma.
- Dennis Spinelli