Ieri con l’arresto ai domiciliari di un ragazzo di Roma ed una terza persona indagata per vendita di medicinali, c’è stata una svolta sulle indagini che dovranno chiarire la scomparsa di Andrea Prospero, il 19enne studente frentano di informatica trovato morto a Perugia il 29 gennaio scorso.
L’ordinanza di custodia cautelare del gip di Perugia Margherita Amodeo ricostruisce il dialogo tra i due giovani. Prospero avrebbe inviato un alcune chat Telegram le foto delle pasticche del farmaco a base di benzodiazepine e ossicodone, ricevendo delle esportazioni ad ingerire il tutto (insieme all’alcol) per farla finita.

Sembra che i due fossero in contatto in chat da circa due anni e Prospero gli avesse confidato varie volte “particolari della sua vita e il suo disagio esistenziale” si legge nell’ordinanza.
Il 19enne già lo scorso gennaio aveva iniziato a preparare il suo suicidio cercando e chiedendo informazioni su ChatGpt in particolare sulla quantità necessaria di medicinali necessari per morire.
Nella chat estrapolata dagli inquirenti c’è un ulteriore particolare drammatico: pare che l’interlocutore dello studente, avuta notizia che i farmaci erano stati assunti, invece di chiamare i soccorsi si era preoccupato soltanto dei possibili rischi di poter essere identificato, in seguito al ritrovamento del cellulare.