Secondo i supremi giudici della Corte di Cassazione se la strada che portava all’hotel Rigopiano “fosse stata liberata dalla neve la mattina del 18 gennaio 2017, quando gli ospiti dell’albergo tentarono invano di abbandonare la struttura, gli eventi morte e lesioni non si sarebbero verificati”.
Sono queste le motivazioni con cui la Cassazione ha disposto un appello bis per dieci imputati per la tragedia. Secondo i giudici, la disponibilità di mezzi spazzaneve avrebbe dovuto essere monitorata.

Era possibile e anche dovuto -afferma la Corte di Cassazione – nelle motivazioni della sentenza che il 3 dicembre ha parzialmente accolto le richieste della procura generale – prevenire la tragedia. Secondo i giudici “l’identificazione di Rigopiano come sito valanghivo avrebbe dovuto attuarsi non a disastro naturalistico inverato” né “nel corso” e “nemmeno nell’imminenza della sua verificazione”.
Avrebbe invece “dovuto procedere di molto l’evento” poiché “tale classificazione avrebbe comportato il divieto di accedervi oppure di utilizzare le strutture in esso presenti ovvero ne avrebbe imposto un uso disciplinato (limitato, per esempio, alle stagioni non invernali)”.
“Era tal conclusione possibile? – dice ancora la Cassazione – Tale conclusione era possibile e anche dovuta”.