Echi di storia calcistica al Guido Biondi nella domenica della verità. Il Lanciano FC immerso tra passato, presente e futuro incontra il Giulianova, storica rivale dei rossoneri in epoche e categorie certamente differenti, eppure oggi c’è in ballo una fetta importante di Eccellenza.
Ospiti senza pubblico al seguito, mentre i frentani possono contare su una platea calda sugli spalti e con la Curva Sud Ezio Angelucci al proprio posto.
Contava portare avanti la questione punti anche per rilanciarsi sotto il profilo della continuità, aspetto mancante della stagione, ma lo spartito tecnico non ha lasciato spazio a sorprese.
Primo tempo horror per il Lanciano FC che al minuto 20 subisce il vantaggio siglato da Cesario, il quale si inserisce tra le maglie di casa e svetta sul traversone tagliato dalla sinistra. Reazione tiepida ed affidata alla verticalità con tanti palloni a cercare Crespi, il Giulianova si conferma squadra tatticamente ben disposta e abile a dettare il ritmo del match.

Rossoneri che si affacciano con scarsa qualità alla porta, poi si verifica il dramma intorno al minuto 42: Cantarini tenta un dribbling, pallone perso che innesca il contropiede, fallo da ultimo uomo e conseguente espulsione per Bernardi. A questo punto l’inerzia della seconda frazione passa per i piedi del Giulianova, gli ospiti infatti raddoppiano al minuto 58 con Cesario, lasciato solo in area di rigore, mentre chiudono definitivamente i conti al minuto 77 con Massetti, gran tiro da fuori.
Due temi tengono banco al triplice fischio. In primis è chiaro che il risultato va inquadrato in relazione al valore assoluto degli avversari, stabilmente al vertice del campionato e come sottolineato da mister Aquilanti “molto forti in tutti i reparti”.
Il secondo tema, però, deve necessariamente far riflettere: occorre più concretezza e cinismo, perché le belle partite alla fine non porteranno alla salvezza. Il Lanciano sbatte la testa sul Giulianova, ora la rincorsa oltre il solco playout si fa quasi impossibile.
- Dennis Spinelli