Si è svolto un incontro tra la RSU della Pilkington NSG Group e la Direzione Aziendale, durante il quale sono stati affrontati temi cruciali relativi alla situazione attuale del mercato automobilistico e alle sue ripercussioni sullo stabilimento di San Salvo. Nel corso della riunione, è stato illustrato il budget per il prossimo anno finanziario (aprile 2025 – marzo 2026) e analizzato l’andamento del business nei vari reparti, sia del settore auto che di quello edilizio.
Sono emerse preoccupazioni legate all’insaturazione degli impianti e ai conseguenti esuberi di personale. La RSU ha chiesto all’azienda nuovi investimenti per contrastare l’attuale crisi

Le cause della crisi e il contesto di mercato
“L’azienda – si legge in una nota della RSU Pilkington NSG Group – ha evidenziato che i volumi produttivi per l’anno corrente e per il prossimo sono negativamente influenzati dalla riduzione delle vendite di auto a livello internazionale, che segnano un calo superiore al 20%. Questa situazione comporta significative perdite economiche e fermate produttive ricorrenti e improvvise”.
Le principali cause di questa crisi includono:
- L’accelerazione della transizione energetica in Europa, che sta generando profonde trasformazioni nel settore automobilistico;
- La crescente concorrenza di case automobilistiche emergenti, che mettono sotto pressione i produttori tradizionali.
Il settore produttivo, dunque, sta attraversando una crisi profonda, con le case automobilistiche che annunciano fermate prolungate delle linee di produzione e misure drastiche, incidendo sui volumi produttivi degli stabilimenti Pilkington.
Prospettive per il prossimo anno finanziario
Le difficoltà attuali avranno un forte impatto sul budget del prossimo anno finanziario (FY26). Le previsioni indicano riduzioni nei turni di lavoro, riorganizzazioni interne e un aumento degli esuberi di personale.
Il contratto di solidarietà attualmente in vigore, che è stato fondamentale per gestire le fermate produttive, scadrà il 2 marzo 2025. “Abbiamo urgente necessità di ottenere una nuova concessione di ammortizzatori sociali per salvaguardare i posti di lavoro – prosegue la nota della RSU – al fine di evitare che qualcuno esca dal ciclo produttivo”.
Investimenti per il futuro
Tuttavia, la RSU sottolinea che gli ammortizzatori sociali non rappresentano una soluzione a lungo termine. “Chiediamo all’azienda di avviare quanto prima nuovi investimenti in impianti e produzioni per migliorare la saturazione delle linee produttive. È fondamentale tutelare gli attuali livelli occupazionali e garantire un futuro stabile alle lavoratrici e ai lavoratori, che stanno già subendo pesanti perdite salariali”.
Prossimi passi
Nelle prossime settimane si terranno incontri con gli enti preposti per illustrare la situazione e delineare i possibili scenari futuri. La RSU assicura che i lavoratori saranno costantemente informati sugli sviluppi.