Il trasferimento di Thomas Schael, direttore generale della ASL provinciale di Chieti, nominato commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza” di Torino, continua a far discutere. Schael, la cui nomina è stata ufficializzata dalla Giunta Regionale del Piemonte il 23 dicembre 2024, assumerà l’incarico a partire dal 1° marzo 2025.
L’avvocato Giuseppe Tagliente, ex sindaco di Vasto e consigliere regionale del Pdl, ha salutato il trasferimento con toni sarcastici:
“Buon lavoro a Lui e tanti auguri alla Sanità piemontese, alla quale egli saprà certamente dare un contributo maggiore rispetto a quello che ha saputo offrire qui da noi. […] I risultati ottenuti anche sul piano dell’organizzazione dei servizi risultano assolutamente deludenti a detta di molti operatori, sindaci, sindacati ed utenti”.
Tagliente ha sottolineato le numerose criticità irrisolte nella gestione della ASL Lanciano Vasto Chieti, con particolare riferimento ai Percorsi Attuativi di Certificabilità (P.A.C.), documento richiesto dal Tavolo Ministeriale di Monitoraggio e che avrebbe dovuto essere presentato entro il 31 dicembre 2024.
Secondo quanto riportato dall’ex sindaco, la Regione Abruzzo aveva già chiesto alla ASL di completare il PAC entro la scadenza indicata, essendo il processo iniziato nel 2013. Tuttavia, i risultati sarebbero ancora in sospeso, generando perplessità sul rispetto delle direttive e sulla pianificazione strategica della sanità locale.
“Si resta in attesa della conclusione del PAC e del Programma Operativo approvato, che recepisca sia le osservazioni dei Tavoli che la predetta chiusura entro il 2024”.
Un’eredità controversa
La gestione Schael ha lasciato un segno contrastante nella sanità abruzzese. Sebbene il nuovo incarico in Piemonte riconosca al dirigente “comprovata esperienza in organizzazione sanitaria e controllo di gestione”, le critiche sulla sua conduzione nella ASL Lanciano Vasto Chieti alimentano il dibattito politico e pubblico.
La neonata commissione consiliare di monitoraggio sull’operato dei direttori generali delle ASL sarà ora chiamata a verificare la completezza e la conformità della documentazione richiesta, al fine di fare chiarezza su un capitolo che sembra tutt’altro che chiuso.