LANCIANO – La rianimazione dell’ospedale “Renzetti” di Lanciano non chiuderà: questo il messaggio principale emerso dalla conferenza stampa tenutasi questa mattina, organizzata dal direttore generale della Asl, Thomas Schael, per fare chiarezza sul futuro del reparto e sulle condizioni dell’ospedale. Presenti anche il direttore sanitario Flavia Pirola, Emmanuele Tafuri e Umberto Benedetto, rispettivamente direttori dei dipartimenti di Emergenza-urgenza e del Cuore.
In sala, ad ascoltare e partecipare al confronto, anche il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, e la presidente del consiglio comunale, Gemma Sciarretta. «Il reparto di rianimazione non è mai stato realmente chiuso,» ha esordito Schael, «ma abbiamo dovuto affrontare difficoltà oggettive.
Dopo i lavori di rimozione dell’amianto, un esposto ha evidenziato carenze strutturali nell’Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic), richiedendo interventi urgenti per la messa a norma». Schael ha precisato che le problematiche erano note dal 2013 e la necessità di riqualificazione era già emersa, ma che per mancanza di fondi e forse di determinazione il progetto non era stato avviato.
Di fronte a queste criticità, la Asl ha messo in campo soluzioni temporanee per garantire la continuità dell’assistenza:
«Abbiamo deciso di ospitare quattro posti letto di Utic nel reparto di Rianimazione, che manterrà altri quattro posti per i pazienti post-operatori in terapia intensiva». Questa soluzione, seppur temporanea, rispetta le normative di sicurezza e la regolamentazione del Dm 70, ed è stata possibile anche grazie all’impegno del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che hanno approvato un finanziamento aggiuntivo di circa 2,5 milioni di euro per completare i lavori. Un ulteriore punto discusso è stato quello delle presunte carenze di farmaci, lamentate sia da alcuni pazienti che da operatori in diversi reparti.
Schael ha chiarito con fermezza: «Non abbiamo tagliato nulla. La nostra spesa farmaceutica è sempre alta, e non mancheremo mai di fornire ai pazienti i medicinali di cui hanno bisogno»
Ha spiegato che alcune molecole scarseggiano a livello internazionale, come riportato dall’Aifa, ma che l’azienda si è attivata per reperire alternative equivalenti anche a costo più alto. Schael ha inoltre sottolineato l’importanza dell’appropriatezza prescrittiva, che prevede di somministrare il farmaco giusto al paziente giusto, senza interpretazioni di risparmio a scapito della qualità.
Nonostante queste rassicurazioni, la conferenza ha visto anche momenti di tensione: un cittadino presente in sala è intervenuto, contestando la gestione dei farmaci salvavita, che – a suo dire – continuerebbero a mancare nonostante le dichiarazioni della dirigenza. Le proteste hanno reso l’atmosfera tesa, con Schael che ha ribadito la disponibilità a risolvere qualsiasi reale problematica, invitando a un confronto costruttivo per il bene della comunità.
Nel concludere, il direttore generale ha espresso il desiderio di un dialogo più collaborativo e trasparente tra tutte le parti coinvolte, invitando a riportare i problemi nei tavoli tecnici interni senza esasperare le tensioni: «Solo lavorando insieme, senza creare contrapposizioni, possiamo risolvere le sfide che affrontiamo ogni giorno».
- Servizio di Clara Labrozzi
- Montaggio video Alessandro Di Biase