Lanciano: Le proteste crescenti e l’indignazione pubblica per la chiusura del reparto di rianimazione dell’ospedale Renzetti di Lanciano hanno spinto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, il direttore generale della ASL Thomas Schael e altri tecnici a una visita improvvisa in città. Il gruppo è stato ricevuto in Comune dal sindaco Paolini e dagli amministratori di maggioranza. Tuttavia, l’incontro ha prodotto pochi risultati concreti, suscitando ulteriori polemiche.
Nonostante la visita, i lavori per lo sgombero dei locali della rianimazione sono stati accelerati, alimentando l’ira dell’opposizione.
“È surreale, oltre che una presa in giro, che dopo 6 anni di governo Marsilio e di direzione Schael solo oggi si parli del problema strutturale dei locali dell’Utic” ha dichiarato il consigliere comunale Leo Marongiu. “Questo dimostra che in questi anni il Renzetti è stato abbandonato a se stesso senza alcuna programmazione. La situazione è peggiorata negli ultimi tre anni a causa della condotta silente, assente e negligente dell’amministrazione Paolini sul tema della sanità.”
Marongiu ha inoltre criticato la dichiarazione del presidente Marsilio secondo cui il Renzetti avrebbe avuto in passato “troppi posti letto per la rianimazione” e che, grazie alla chiusura di quel reparto, sarebbero aumentate le prestazioni chirurgiche.
“A questo punto” ha ironizzato il consigliere, “potrebbero chiudere direttamente l’ospedale e raccontare che non esistano più malattie o patologie nell’area di Lanciano e del Sangro-Aventino!”
Anche il consigliere comunale Lorenzo Galati ha espresso forte disappunto per la mancanza di dialogo.
“Noi abbiamo chiesto un consiglio comunale sulla sanità e uno straordinario sulla rianimazione, e loro cosa fanno? Si chiudono in Comune senza alcun confronto!” Galati ha definito l’incontro a porte chiuse come “un grave sgarro istituzionale alla città”, annunciando che il coordinamento “Uniti per la salute” non si fermerà nella battaglia per la tutela dei servizi sanitari locali.
L’episodio ha rafforzato il malcontento cittadino e ha ulteriormente alimentato il dibattito sulla gestione della sanità regionale e locale, con un’opposizione decisa a non lasciar cadere la questione.