“Circolano voci preoccupanti riguardo alla possibile nomina del nuovo presidente dell’Ersi (Ente Regionale Servizi Idrici) da parte della Regione. Tra i candidati in lizza si fa sempre più insistente il nome del direttore della Sasi Spa, eppure emergono diverse perplessità”.
Il tema centrale non riguarda tanto la legittimità delle ambizioni di chi si candida a ricoprire ruoli di vertice nel sistema idrico integrato, quanto piuttosto due considerazioni che sollevano interrogativi.
A esprimere queste riserve è Patrizio D’Ercole, presidente dell’Associazione “Acqua Nostra”, che accusa una possibile convergenza tra destra e sinistra su questo tema cruciale.
- Un candidato espressione del centrodestra?
“Se le voci fossero vere, e questa candidatura fosse effettivamente sostenuta dal centrodestra, risulterebbe evidente che ogni battaglia sulla gestione dell’acqua diventa inutile. Destra e sinistra, infatti, sembrano andare a braccetto su questo tema”, denuncia D’Ercole.
Il direttore, che ora potrebbe essere nominato senza alcun concorso, è stato sempre conosciuto come figura di riferimento del centrosinistra negli ultimi 24 anni.
Tra le sue esperienze passate si ricordano il ruolo di consigliere del consorzio acquedottistico del Chietino dal 1999 al 2002 e la partecipazione al CdA della stessa Sasi Spa dal 2003 al 2006, in quota centrosinistra, sotto la presidenza di Campli (all’epoca esponente di Alleanza Nazionale). “Dopo essere uscito dal CdA, sembra sia rientrato nella Sasi come dipendente, con una nomina del CdA, espressione di centrosinistra, che avrebbe sollevato alcuni dubbi di legittimità”, continua D’Ercole, gettando ulteriori ombre sulla trasparenza delle dinamiche. - Il malcontento dei cittadini
D’Ercole sottolinea come la percezione pubblica della gestione dell’acqua sia profondamente segnata da queste dinamiche, con una crescente sfiducia verso i giochi di potere: “I cittadini sono stufi dei giochini liturgici che fanno considerare destra e sinistra come due facce della stessa medaglia”.
Inoltre, l’associazione “Acqua Nostra” aveva recentemente chiesto alla Sasi Spa e ai sindaci di verificare il reale flusso della portata dell’acqua al partitore di Casoli, senza ricevere alcuna risposta. “Non abbiamo avuto riscontro né dalla Sasi Spa né dai sindaci”, denuncia ancora D’Ercole, che solleva due domande cruciali: “C’è qualcosa da nascondere? E ancora, anche qui destra e sinistra sono complici di un inciucio?”
Il sospetto che la gestione dell’acqua, una risorsa pubblica vitale, sia oggetto di giochi di potere tra le forze politiche alimenta il malcontento della popolazione, che continua a chiedere maggiore trasparenza e responsabilità da parte dei rappresentanti istituzionali.