Un ventenne di Napoli è stato fermato con l’accusa di truffa: avrebbe messo a segno una raffica di raggiri ai danni di anziani, 16 in tutto in ben nove regioni italiane tra cui l’Abruzzo, di cui 13 andate a segno e tre tentate.
Una delle vittime è di San Vito Chietino
L’operazione congiunta è stata portata avanti in collaborazione tra i carabinieri di Osimo e quelli di Napoli-Bagnoli, dal nome “True Justice 6”. Indagati in stato di libertà altri due napoletani, di 28 e 22 anni, sospettati di essere l’autista e il palo in alcuni dei colpi.
Il provvedimento, che prevede l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per il reato di truffa aggravata continuata è stato emesso dal gip di Ancona su richiesta della locale Procura.
E’ scaturito dalle indagini dei carabinieri di Osimo, avviate nel giugno scorso, dopo il raggiro subito da una 71enne: un sedicente maresciallo dei carabinieri era riuscito a farsi consegnare dalla donna contanti e gioielli, per un valore di circa 50mila euro, raccontandole che il figlio di lei era stato coinvolto in un incidente stradale e che il denaro serviva per le conseguenti pratiche.
Da questo episodio, i carabinieri sono risaliti a 16 truffe di cui si sarebbe reso responsabile il 20enne, fino al 10 agosto scorso: raggiri messi a segno nelle Marche (in due occasioni a Osimo), in Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e appunto in Abruzzo, a San Vito Chietino.
Per le trasferte dalla Campania, i responsabili avrebbero usati veicoli differenti, prevalentemente presi a noleggio.
Le indagini proseguono per identificare i complici che si occupavano di fare le telefonate, utilizzando schede sim ogni giorno differenti, intestate a persone inesistenti o comunque estranee ai fatti. Il 20enne avrebbe avuto il ruolo di recarsi dagli anziani per ritirare soldi e gioielli.
In uno di questi casi, a Osimo, ai primi di luglio, era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri: la vittima aveva capito il tentativo di truffa e aveva allertato i militari. Nell’ordinanza di custodia, il gip ha sottolineato la pericolosità e la spregiudicatezza dell’arrestato.