Lanciano- Nuova udienza presso la Corte d’Assise di Lanciano per il processo sull’omicidio di Annamaria D’Eliseo, uccisa a 60 anni il 15 luglio di due anni fa. Unico imputato è il marito Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, accusato di omicidio volontario aggravato. La donna fu trovata priva di vita nel garage-cantina della loro abitazione, situata in zona Iconicella, a Lanciano. Oggi sono stati ascoltati in aula i cinque figli della coppia, che hanno fornito dettagli cruciali sui rapporti familiari e il carattere violento del padre.
Le testimonianze dei figli
Nel corso dell’udienza, presieduta dal giudice Giovanni Nappi, è emerso un quadro familiare segnato dalla violenza domestica. I figli hanno descritto il padre come un “padre padrone”, pronto ad alzare le mani non solo sulla moglie, ma anche sui figli. Il rapporto conflittuale con la madre e i continui litigi in casa sono stati descritti come una costante nella vita familiare.
L’episodio del 2 ottobre 2021
Uno degli eventi più significativi descritti dai figli è avvenuto il 2 ottobre 2021, pochi mesi prima della morte della madre. Quel giorno, dopo un ennesimo litigio, Di Nunzio colpì Annamaria D’Eliseo alla testa con un bastone. Questo episodio segnò un punto di rottura nelle relazioni familiari: due delle figlie, che avevano assistito alla scena, furono cacciate di casa insieme alle rispettive famiglie. Da quel momento i rapporti tra il padre e le figlie si incrinarono ulteriormente, e la situazione in casa divenne ancora più tesa.
Il quadro accusatorio
Le testimonianze dei figli hanno contribuito a rafforzare l’accusa contro Di Nunzio, delineando un ambiente familiare dominato dalla violenza e dalla prevaricazione. La dinamica degli ultimi momenti di vita di Annamaria D’Eliseo resta ancora da chiarire completamente, ma il quadro presentato dai figli sottolinea il ruolo di Di Nunzio come principale responsabile delle tensioni e degli abusi in famiglia.
La prossima udienza del processo, il 29 novembre, sarà decisiva per raccogliere ulteriori prove.