Nei giorni scorsi a Bruxelles è stata ratificata l’intesa tra la Regione Abruzzo e la Regione Precarpazia. Un accordo che soprattutto nel centrosinistra non è stato visto di buon occhio.
Giovanni Cordisco responsabile del settore economico del Partito Democratico, afferma che “mentre Stellantis (ex Sevel) annuncia altre settimane di stop e i dati dei sindacati su indotto e occupazione sono terribili, con la nostra comunità profondamente preoccupata per le sorti del settore automotive abruzzese, il Pd Abruzzo esprime forte perplessità in merito all’accordo siglato dalla Regione Abruzzo, con l’assessore Magnacca e il presidente, con la regione più competitiva della Precarpazia, Polonia.
La Polonia, principale concorrente dell’Italia nel settore automobilistico e Van (quello della Sevel) e
con un costo del lavoro nettamente inferiore al nostro, rappresenta una scelta strategica quantomeno discutibile. Se non scellerata.
Questo accordo è rischioso sotto molteplici aspetti. Ne vediamo alcuni. Deprimere ulteriormente i salari: la concorrenza con un Paese a basso costo del lavoro potrebbe portare a una ulteriore riduzione dei salari nel settore, con gravi ripercussioni sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla qualità della vita dei lavoratori.
Spostare produzioni all’estero: le aziende, anche dell’indotto, potrebbero essere incentivate a
delocalizzare parte della produzione in Polonia, con conseguente perdita di posti di lavoro in
Abruzzo.
Indebolire il tessuto produttivo locale: l’accordo rischia di indebolire il tessuto produttivo locale, già messo a dura prova dalla crisi economica e della mancanza di strategia e infrastrutture regionali di questi anni del centrodestra
Riteniamo fondamentale che la Regione riveda urgentemente le proprie strategie, puntando su: investimenti in ricerca e sviluppo per favorire l’innovazione e la produzione di veicoli a basso
impatto ambientale, sostegno alle piccole e medie imprese per rafforzare il tessuto produttivo locale e favorire la creazione di nuove imprese.
A tal proposito avrebbe avuto senso ragionare con la Germania che è nostro partner e vive situazioni simili. Formazione professionale per garantire ai lavoratori le competenze necessarie per affrontare le sfide della transizione ecologica.
Chiediamo alla Regione di aprire un confronto serio con le parti sociali (con cui il 18 saremo in
piazza) e con le imprese del settore, al fine di elaborare una strategia industriale che tuteli i
lavoratori e lo sviluppo economico del territorio.
A Bruxelles l’assessore invece di difendere la Regione ha preferito la foto opportunità con i concorrenti diretti. Dobbiamo cambiare passo per non cambiare regione”