Atessa- Si è tenuto ad Atessa un nuovo incontro promosso dal Comitato ristretto dei sindaci insieme all’Assemblea dei sindaci dei Comuni della Provincia di Chieti per discutere della grave situazione della sanità territoriale.
Al centro del confronto le proposte di razionalizzazione avanzate dai vertici della Asl 2 alla Regione, ancora in attesa di approvazione dal Consiglio regionale. L’incontro ha visto la partecipazione dei sindaci, indipendentemente dall’appartenenza politica, insieme a sindacati e consiglieri regionali della Commissione Sanità.

Il presidente del Comitato ristretto, Diego Ferrara, sindaco di Chieti, insieme ai colleghi Giulio Borrelli (Atessa), Massimo Tiberini (Casoli) e Agostino Chieffo (Gissi), ha espresso forte preoccupazione per la situazione, evidenziando come il disavanzo della Asl 2 sia esploso da 13,7 milioni nel 2019 a oltre 60 milioni di euro nel 2024.
In particolare, si è registrato un forte incremento della spesa per la mobilità passiva, arrivata a 138 milioni nel 2023, a fronte di un incasso di soli 78 milioni per la mobilità attiva
Nonostante la Asl di Chieti abbia ricevuto le maggiori risorse rispetto alle altre tre Asl abruzzesi, oltre 750mila euro, la situazione economica rimane critica. Secondo quanto riportato dal Comitato ristretto, il debito previsto per la chiusura del 2024 è stimato a circa 45 milioni di euro, in crescita rispetto ai 34,5 milioni previsti nella versione precedente del piano di razionalizzazione di giugno 2024.
I sindaci hanno sottolineato come le misure proposte, tra cui chiusure di reparti, accorpamenti e blocco dei turn-over, non abbiano portato a un miglioramento del sistema. Al contrario, si è assistito a un crollo delle prestazioni sanitarie, passate da 158.000 nel 2018 a 137.000 nel 2023, con punte di riduzione particolarmente significative in diversi ospedali della regione.
Il Comitato ha chiesto un cambio di rotta immediato, puntando su una programmazione sanitaria ed economica adeguata, maggiore controllo sulle prestazioni erogate e costi sostenuti, oltre a un processo di digitalizzazione completo e una più efficace attività di prevenzione e promozione della salute. “Siamo pronti a fare la nostra parte per garantire ai cittadini abruzzesi il diritto a una sanità moderna ed efficiente“, hanno dichiarato i sindaci.
Critiche sono state rivolte anche al direttore generale della Asl 2, Thomas Schael, accusato di aver travisato i dati e di aver minimizzato l’importanza dell’incontro.