Torna di stretta attualità il tema delle casette dell’acqua: dal febbraio scorso i punti di raccolta del servizio idrico, fortemente voluto dall’allora amministrazione Pupillo, hanno cessato dopo tredici anni la loro attività. Tra accuse di morosità ed il botta e risposta tra l’amministrazione comunale e la ditta Happy Water, che ne gestiva il servizio, il tema “delle casette dell’acqua” è diventato anche politico con scambi di battute tra gli esponenti della vecchia giunta Pupillo e gli attuali amministratori.
Tuttavia il servizio, che pure era molto apprezzato dai cittadini lancianesi, sarà presto potenziato visto che la giunta ha approvato la delibera per il ripristino di cinque punti di erogazione, annunciando anche un incremento del servizio che aveva erogato circa un milione di litri d’acqua per un valore stimato intorno ai 35mila euro con un consumo annuo di circa 343. 350 litri e un risparmio totale per le famiglie di 58.369 euro (pari a circa 10,61 per nucleo).
Nella nuova delibera l’amministrazione punta anche alla sensibilizzazione sul tema della tutela dell’ambiente nel tentativo di ridurre la plastica. Con il nuovo bando previsto per l’autunno si conoscerà il nome della nuova ditta affidataria che avrà una durata di cique anni rinnovabili per altri cinque.
Dovrebbero inoltre diventare poi otto i punti di erogazione che contunuerà a proporre sia acqua liscia che gassata a prezzi molto più competitivi rispetto a quelli che si trovano presso gli esercizi commerciali. Tra le zone individuate ci sono: piazza Dell’Arciprete, via Cipollone, piazza Allegrino, quartiere Olmo Di Riccio e le contrade di Sant’Onofrio, Iconicella, Madonna del Carmine e Torre Marino.
.Simone Cortese