L’ascensore del nuovo parcheggio situato a Lanciano, nella località Le Ripe Sant’Egidio, continua a generare accese discussioni tra i residenti e le associazioni del territorio. Se da un lato la struttura è stata realizzata per rispondere a un’esigenza di mobilità e facilitare l’accesso alla zona storica, dall’altro l’impatto visivo sull’ambiente circostante ha scatenato critiche soprattutto per il suo inserimento in un’area di pregio paesaggistico e archeologico.
Tra i primi a esprimere il proprio malcontento c’è una residente della zona, che sui social ha commentato duramente l’opera: “Mi sono svegliata e praticamente è stato come ricevere un pugno in faccia. Io qui ho investito i miei soldi e le mie energie, e il panorama è stato un fattore determinante nella scelta della casa. Ora mi ritrovo questa mostruosità davanti, che deturpa la vista e il tanto amato panorama”.

L’ascensore, parte del progetto per un nuovo parcheggio, ha lo scopo di migliorare l’accessibilità al centro storico, rendendo più agevole la fruizione della ZTL per residenti e visitatori. Tuttavia, nonostante l’indiscutibile utilità, la scelta estetica ha sollevato numerosi interrogativi: “L’utilità è fuori discussione, io sono sempre stata d’accordo sul parcheggio con ascensore e sulla ZTL. Ma l’estetica non è un fattore secondario, soprattutto perché trattasi di centro storico, sottoposto a vincoli paesaggistici e di decoro urbano”, ha continuato la cittadina.
Il rivestimento in metallo, con un effetto “ferro arrugginito”, è stato percepito come una stonatura in un contesto storico così delicato. La critica principale riguarda la scelta di un design industriale che, secondo molti, è completamente fuori luogo: “Una patacca di finto ferro arrugginito con il centro storico non c’entra niente. È stile industriale. Associare un quartiere storico al ferro vecchio rivela la considerazione che si ha del centro storico: un indecoroso ferro vecchio e arrugginito”, ha aggiunto.
L’opera, approvata dalla Soprintendenza ai beni culturali alcuni anni fa, ha continuato a suscitare perplessità, non solo per l’aspetto visivo, ma anche per la potenziale interferenza con reperti archeologici presenti nell’area. Già in fase di progettazione, alcuni cittadini e associazioni avevano espresso preoccupazioni su cosa si potesse trovare sotto le mura del quartiere storico di Lanciano.
L’associazione Italia Nostra, attraverso il presidente Pierluigi Vinciguerra, ha espresso più volte forti critiche sull’estetica della torre-ascensore di 28 metri in località Le Ripe a Lanciano, definendola una “bruttura” che non si integra con il contesto storico. Pur riconoscendo la funzionalità dell’opera, Italia Nostra sottolineava già lo scorso anno come l’aspetto architettonico, in acciaio e stile industriale, sia del tutto inadatto al paesaggio circostante. L’associazione ha sollevato anche dubbi sulla capienza ridotta dell’ascensore
Le Ripe, con il loro splendido panorama che spazia dal Gran Sasso alla Maiella, sono ora segnate dalla presenza di una struttura che molti considerano una “ferita” nel contesto urbano. “Il luogo ha perso parte del suo fascino – sostengono alcuni residenti – e sebbene i parcheggi siano necessari, ci chiediamo: a che prezzo?”
In conclusione, se da un lato la realizzazione dell’ascensore e del parcheggio ha portato un evidente beneficio in termini di mobilità e accessibilità, dall’altro resta aperto il dibattito sul costo estetico e storico che la città di Lanciano ha dovuto pagare.