Lanciano si stringe in un doloroso abbraccio collettivo, vivendo un altro giorno di lutto cittadino. Questa mattina alle 10, presso la chiesa di Sant’Antonio, la comunità si è radunata per dare l’ultimo saluto a Carlo Rizzi, un giovane di appena 18 anni, tragicamente scomparso in un incidente stradale giovedì scorso.
Un incidente che ha strappato alla vita anche Giorgia Apollonio, i cui funerali si sono celebrati ieri, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di tutti coloro che li conoscevano.
Carlo era un volto familiare in parrocchia, un ragazzo altissimo, noto come il “gigante buono”. Con la sua presenza rassicurante, serviva messa ogni domenica mattina durante la celebrazione dedicata ai ragazzi, maneggiando con sicurezza la navicella dell’incenso.
Era un giovane di grande statura, fisicamente e spiritualmente, la cui tonaca sembrava sempre troppo corta per lui, un “fuori misura” come affettuosamente lo chiamavano.
Figlio unico, Carlo era il centro dell’universo dei suoi genitori, Katia e Adamo entrambi lavoratori nel settore sanitario: la mamma impiegata presso la ASL di via Don Minzoni e il papà nel reparto di dialisi. Oggi, atterriti dal dolore, i genitori hanno atteso il loro amato figlio al primo banco della chiesa, circondati dall’affetto e dalla solidarietà della comunità intera.
Alla cerimonia hanno partecipato anche gli amici di Carlo, compagni del Nautico di Ortona, ex compagni delle elementari, vicini di casa e tanti altri, tutti uniti in un abbraccio simbolico che rappresentava il senso di smarrimento e incredulità di fronte a una tragedia così grande.
La celebrazione funebre è stata officiata, come il giorno precedente per Giorgia, da Padre Francesco Concato e Don Alessio Primante.
Le loro parole hanno cercato di portare conforto, ma il dolore resta tangibile.
Due vite giovani, spezzate sul nascere, alla soglia delle prime esperienze di vita, del lavoro, della realizzazione di sogni e progetti. Un’intera comunità fatica a riprendersi da questo shock, con una riflessione amara sulla fugacità della vita che ha toccato profondamente tutti.
In questi giorni, ogni genitore ha stretto i propri figli un po’ più forte, ogni piccolo conflitto adolescenziale è stato ridimensionato, perché di fronte a una perdita così grande, tutto il resto sembra banale. Carlo se n’è andato troppo presto, ma il suo ricordo, quello del “gigante buono”, rimarrà indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato.
Ciao, Carlo.