Un pomeriggio di caldo intenso, con temperature oltre la media stagionale, non ha fermato le centinaia, di persone accorse a dare l’ultimo saluto a Giorgia Apollonio, la diciannovenne deceduta tragicamente giovedì scorso a Lanciano insieme a Carlo Rizzi. I due giovani, entrambi freschi di diploma, erano in sella a una moto, pronti a unirsi a una cena con amici a Villa Scorciosa, contrada di Fossacesia.

Oggi, Lanciano è in lutto cittadino.
Fin dalle prime ore del pomeriggio, una folla silenziosa e composta si è radunata per accogliere Giorgia.
La chiesa era gremita, con il chiostro dei frati altrettanto pieno. Tra la folla, molti giovani con visi segnati dal dolore, un’espressione che non dovrebbe appartenere alla loro età. Fiori bianchi, corone, la bandiera listata a lutto del Liceo Classico di Lanciano, dove Giorgia aveva studiato, accompagnavano il feretro.
La madre di Giorgia, la professoressa Maria Carmela Bianco, ha offerto un sorriso ai suoi studenti, mentre il padre Luca ha sorretto con delicatezza la bara bianca della figlia. Presente anche il fratello quindicenne Francesco, circondato dall’affetto dei familiari.
La cerimonia è stata concelebrata da Padre Francesco, Padre Loreto e Don Alessio Primante, ex insegnante di Giorgia. Al termine della funzione, i genitori hanno voluto esprimere il loro ringraziamento a tutti, inclusa la preside del liceo e alcuni parenti.
Presenti anche le autorità cittadine e i colleghi della Honda, dove lavora il padre di Giorgia.
Una giornata segnata anche dalle toccanti parole del vescovo, che ha cercato di portare conforto alla comunità, invitando a guardare oltre il dolore straziante
“Umanamente, siamo come le donne che al mattino di Pasqua si recano al sepolcro: impotenti e disperati di fronte all’enorme pietra che blocca l’accesso”, ha detto. Ma ha anche ricordato che, grazie alla fede, possiamo trovare una speranza che va oltre la morte: “L’ultima parola non è la disperazione, ma la fede: ‘Non è qui, è risorto!’”.
All’uscita dalla chiesa, un momento di grande commozione ha segnato la conclusione della cerimonia: centinaia di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo, un omaggio silenzioso e delicato, simbolo dell’anima pura di Giorgia che si eleva oltre il dolore terreno.
Lanciano difficilmente dimenticherà questo pomeriggio, segnato da un senso di ingiustizia per una vita spezzata troppo presto, ma anche da un invito a trovare speranza e forza nella fede.
Ciao Giorgia.
Servizio di Clara Labrozzi
Montaggio di Marino Testa