Dopo la pubblicazione di un articolo su VideoCittà che riportava un episodio di aggressione ai danni del personale medico e sanitario del pronto soccorso dell’ospedale Renzetti, i protagonisti della vicenda hanno voluto offrire la loro versione dei fatti.
In un contesto di grande tensione, dove un solo medico era di turno per gestire un afflusso di pazienti provenienti da diversi comuni, la situazione potrebbe essersi surriscaldata fino a raggiungere un punto critico.
Tra i pazienti coinvolti c’era una giovane donna, reduce da un grave incidente stradale, che ha riportato la frattura dello sterno
Trasportata al pronto soccorso, la paziente avrebbe vissuto un’esperienza difficile e traumatica, aggravata da una percepita mancanza di attenzione e supporto da parte del personale sanitario.
Nonostante la gravità delle sue condizioni, la giovane ha raccontato a Videocittà, di essere rimasta senza adeguata assistenza per un lungo periodo, alimentando un senso crescente di frustrazione e angoscia.
Secondo quanto riferito, la paziente avrebbe affrontato un attacco di panico dovuto al dolore intenso e alla sensazione di essere stata trattata con indifferenza. In un episodio descritto come particolarmente stressante, la giovane avrebbe cercato di ottenere aiuto, ma si sarebbe trovata a interagire con personale che, piuttosto che offrirle, secondo il suo racconto, il necessario supporto, avrebbe reagito con rimproveri e atteggiamenti autoritari. La situazione sarebbe degenerata al punto che una guardia giurata è stata stata chiamata per intervenire.
La presenza della guardia, piuttosto che rassicurare la paziente, avrebbe aggravato la sua ansia, scatenando un ulteriore attacco di panico con uno svenimento al quale avrebbero assistito altri pazienti in fila da ore.
I familiari presenti, a quel punto, hanno cercato di difendere la giovane, sottolineando come la mancanza di comunicazione e l’assenza di personale sufficiente avrebbero ulteriormente complicato una situazione già critica.
La giovane ha descritto la scena come particolarmente angosciante, con la guardia giurata che, sempre secondo il suo racconto, continuava a camminare intorno al suo lettino, facendola sentire ulteriormente minacciata e impotente.
“Sappiamo che in pronto soccorso c’è tanta gente professionale, ci ha detto, seria e che lavora con amore e passione ed è brutto che per qualcuno ci rimettano tutti“.