Sì è tenuta questa mattina nel Palazzo degli Studi di Lanciano, la conferenza stampa di presentazione della XXV edizione de “Il Frentano d’Oro”, lo storico premio ideato dal compianto Ennio De Benedectis che viene annualmente conferito ad una persona, nata nella Frentania, che ha dato lustro e prestigio alla sua terra d’origine nel campo delle scienze, dell’arte, della cultura e della musica.
E sarà proprio l’affermata musicista violinista Vilma Campitelli a ricevere il premio venerdì 20 settembre nella cerimonia che si terrà a partire dalle ore 18 sul palco del Teatro “Fenaroli” di Lanciano.
Alla presentazione sono intervenuti insieme alla stessa Campitelli, l’attuale presidente dell’associazione Stefano Graziani, il giornalista Mario Giancristofaro, il sindaco Filippo Paolini, l’assessore alla Cultura Danilo Ranieri e Manuela De Benedectis, figlia del fondatore del sodalizio Ennio.
Per la seconda volta consecutiva ad essere scelta è stata una donna visto che lo scorso il riconoscimento fu dato a Sandra Di Rocco, docente di Matematica Pura all’università di Stoccolma.
Vilma Campitelli flautista, didatta, concertista e ricercatrice nel campo musicologico si è diplomata in flauto presso il Conservatorio di Pescara, conseguendo il Konzert Diplom alla Hochschule di Winterthur in Svizzera e la laurea in Discipline Musicali al Conservatorio di Campobasso.
Vanta nel suo curriculum una lunga attività artistica con concerti sia da solista che in formazioni da camera, con esecuzioni in Europa, Asia, Africa e America, riscuotendo sempre un grande successo di pubblico e critica.
È del 2018 una monumentale pubblicazione edita dalla Smasher, dal titolo “Compendium Musicae Finita” frutto di venticinque anni di ricerche con l’intento di ricostruire la prima opera universale sul repertorio flautistico scritto da compositrici donne di tutto il mondo.
“Il mio rapporto con Lanciano – ha sottolineato durante la conferenza stampa – è saldo e di profondo affetto, costituendo uno degli aspetti più caratterizzanti della mia attività artistica e personale. Una simbiosi fatta di colori, sapori e tradizioni ed ogni ritorno nella mia città significa ritrovare quella parte più autentica di me stessa”.
. Simone Cortese
. Foto e Servizio Video Marino Testa