“Una brutta pagina della politica locale, Paolini dovrebbe dimettersi”. La consigliera di Lanciano in Comune Dora Bendotti interviene sulla mancata elezione del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini , all’interno del comitato ristretto dei sindaci Asl.
“E’ questo ciò che ci ha consegnato questa vicenda, l’ennesima guerra politica operata dal centrodestra ai danni di un ulteriore e oramai irreversibile isolamento per la città.
Un’elezione che doveva essere scontata per tante ragioni: perché Lanciano ha un ospedale Dea di primo livello, perché è una città capofila, perché c’è una filiera governativa di centrodestra, tanto decantata da molti candidati consiglieri alle recenti elezioni regionali.

E invece Lanciano ne esce un’altra volta nel peggiore dei modi, vittima di un gioco di pedine politico che sta provocando da tempo i suoi effetti deleteri sul nostro territorio.
Paolini – prosegue Bendotti – è ormai solo. Non soltanto nel centrodestra, ma anche all’interno della sua stessa giunta. Ecco perché, come suggeriscono alcuni elementi all’interno del centrodestra locale, è necessaria una seria riflessione. Da tempo si assiste a un gioco delle parti all’interno dell’amministrazione Paolini, ostaggio di partiti e personalismi.
Eppure nessuno si è fermato per fare autocritica, fin dai tempi della nascita di nuovi gruppi in seno alla maggioranza. Nessuno ha dialogato con il territorio, con quei sindaci di centrodestra i cui cittadini si servono giustamente dei servizi sanitari lancianesi, ma che al momento del bisogno non si presentano o non votano, a danno non solo di quei cittadini, ma di tutto il territorio.

E bisogna riflettere anche sul silenzio assordante di Paolini sulle tante questioni legate alla malasanità, non ultima quella riguardante la chiusura dell’Hospice, dove la minoranza – preoccupata da mesi – è stata tacciata prima della discussione in aula della mozione sul tema di fare terrorismo, per poi essere smentito non solo dai medici intervenuti, ma anche dalla sua stessa maggioranza.
Su una politica sanitaria debole, scialba, inesistente, quasi connivente con certe scelte scellerate dell’attuale dirigenza Asl. E c’è da ragionare anche sul braccio di ferro ingaggiato in Regione, dove gli assessori e consiglieri di maggioranza invece di governare, fanno a gara a chi è il più forte. E Lanciano e i suoi cittadini sempre più all’angolo, restano a guardare“.