ATESSA. Nella riunione di oggi, 26 giugno 2024, con il comitato esecutivo delle rsa di Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcf la direzione aziendale ha comunicato che l’attuale situazione di mercato ha determinato dapprima un abbassamento della produzione dei veicoli cabinati e passi corti e, nelle ultime settimane, anche dei furgoni.
Per questa ragione la direzione aziendale ha comunicato che farà ricorso, precauzionalmente e in modo preventivo, ad una ulteriore settimana di cassa integrazione, dal 22 al 28 luglio 2024 compresi, per la totalità dei dipendenti del plant
Inoltre, per una situazione contingente non prevista, è stato comunicato anche il fermo produttivo dello stabilimento di Atessa (ad eccezione del reparto Ckd di Lastratura e del Convertion Center) delle giornate del 1° e 2 luglio 2024, su tutti e 3 i turni, con l’utilizzo di 2 par a fruizione collettiva.
A seguito della flessione delle richieste, (sotto gli 800 veicoli al giorno), l’azienda dall’ 8 luglio 2024, rivedrà la sua organizzazione del lavoro, rimanendo invariata nelle unità di lastratura e verniciatura mentre, nell’unità di montaggio si svolgerà attività lavorativa solo su 1° e 3° turno, rimarrà fermo il 2° turno, con copertura in cassa integrazione.
Infine, a fronte del calo delle richieste comunicato oggi, è stato reso noto che la flessione interessa anche lo stabilimento di Gliwice (Polonia) per 2 settimane. Tale stabilimento non è strutturato per la produzione di veicoli cabinati.
Il reparto CKD di lastratura non sarà interessata dalle suddette comunicazioni.
“Saranno mesi duri – dichiara il segretario della Uilm Chieti-Pescara, Nicola Manzi – che previsionalmente, secondo i dati a nostra disposizione, potrebbero protrarsi anche oltre l’autunno. Premesso che tutto è dettato dal mercato, dobbiamo tenere alta la guardia affinché si eviti la delocalizzazione del lavoro dell’indotto. Il mio appello va al governo regionale e alla politica tutta: – prosegue Manzi – questo è il momento di accelerare e migliorare la fruizione delle infrastrutture da parte del comparto automotive.
Abbiamo bisogno di un territorio predisposto al trasporto merci e alla logistica capillare. Come Uilm chiediamo di investire e potenziare il trasporto merci su ferro, grazie alla società regionale Sangritana che già svolge servizio in Val di Sangro. Le aziende dell’indotto hanno una capacità produttiva fino a 300mila furgoni l’anno e possono contare su una professionalità acquisita in oltre 40 anni di esperienza e sulla manodopera altamente specializzata dei nostri addetti.
Il Made in Italy è la risposta a questo periodo di rallentamento del mercato e la Regione Abruzzo deve farsi trovare pronta per arginare la crisi che questo comporta e rilanciare e potenziare il nostro indotto”.