ORTONA- Con la sottoscrizione da parte del comune, del Provveditorato per le opere pubbliche e dell’impresa esecutrice del verbale di consegna parziale dei lavori di dragaggio dei fondali del porto, prendono ufficialmente i lavori di dragaggio. L’atto è stato firmato dopo un incontro avvenuto nella sede della Capitaneria di porto.
«In questa prima fase- si legge in una nota resa nota dal Comune- i lavori di dragaggio del porto prevedono l’utilizzo dei sedimenti escavati per il ripascimento della spiaggia erosa in località Lido Riccio. Nel periodo estivo, le attività proseguiranno con la bonifica bellica progressiva e il conseguente dragaggio delle celle interne al bacino portuale, con destinazione dei sedimenti escavati per l’immersione deliberata in mare, in un sito autorizzato a 3 miglia nautiche al largo del porto».
Durante i lavori sarà effettuato un costante monitoraggio dei parametri ambientali, per assicurare la massima tutela dell’intero ecosistema marino. Alla fine della stagione estiva si procederà a completare il dragaggio delle celle all’imboccatura del porto materiale con cui si andrà a effettuare il ripascimento della spiaggia erosa. Il termine dei lavori è previsto per la fine dell’anno.
«Gli interventi messi in opera, resi possibili dalla sinergia tra tutti gli enti coinvolti, permetteranno al porto di offrire nuove opportunità commerciali a beneficio dell’economia locale e regionale» si legge ancora nella nota
I lavori di escavazione sono stati finanziati nel 2013 dalla giunta regionale d’Abruzzo nell’ambito del programma PAR FAS 2007-2013 con cui è stato concesso al Comune, che è il soggetto attuatore, un finanziamento di 9.350.000,00 euro.
Dei 350 mila metri cubi complessivi di sabbia che verrà dragata, 140 mila metri cubi saranno destinati al ripascimento morbido delle spiagge del lido Riccio a tutto vantaggio degli operatori balneari che lavorano in una zona fortemente soggetta ad erosione.
I lavori saranno effettuati dall’Ati, associazione temporanea di imprese, guidata dalla Dragaggi.
Ad operare sarà una draga, la motonave Gino Cucco, che è un mezzo ibrido con un escavatore di precisione adatto ai fondali marini, all’interno del quale viene riversato il materiale dragato. Obiettivo è lavorare senza essere d’intralcio agli operatori portuali in modo da garantire piena operatività al bacino.
- Daniela Cesarii