Il 3 ottobre scorso hanno preso il via, nei locali del Palazzo degli Studi di corso Trento e Trieste, le lezioni del nuovo corso di laurea in Diritto dell’Ambiente e dell’Energia, l’innovativo percorso di studi nato dalla sinergia stretta tra la Regione Abruzzo, l’Università degli Studi di Teramo ed il Comune di Lanciano. Un iter formativo importante e molto attuale che ha anche ricevuto l’apprezzamento del noto quotidiano “La Repubblica” che l’ha inserito tra i migliori cento corsi di lurea d’Italia.
Tuttavia con l’arrivo dei nuovi studenti a Lanciano (fatto che non può che giovare alla città ed al suo indotto economico) ci si è resi conto che nell’elegante Palazzina degli Studi lo spazio a disposizione per gli allievi sia davvero ristretto, visto che tra le mura dell’ex Liceo Classico ci sono già le segreterie dell‘Its Academy Sistema Meccanica – Informatica, del Polo Tecnologico UniNettuno, nonchè gli uffici dell’Inps.
Una situazione di “affolamento” che ha spinto il Comune in primis, a valutare una destinazione diversa per l’università con maggiori spazi ed aule a disposizione. Come ha sottolineato anche il sindaco Paolini nella conferenza stampa di fine anno, un’idea potrebbe essere quella del plesso che ha ospitato la scuola del “Gesù” Bambino”, struttura che sorge nel quartiere Capuccini, vicino alla chiesa di San Pietro Apostolo.
Lo scorso novembre l’istituto ha infatti chiuso i battenti dopo cinquantadue anni di onorato servizio formativo ed i suoi spazi potrebbero rappresentare una risorsa per altre realtà cittadine come appunto l’università. L’ostacolo più grande deriverebbe dal costo per l’acquisto dell’immobile e dall’eventuale disponibilità a trattare da parte della Fraternità delle Suore Francescane di Gesù Bambino che ha sede a Roma.
.Simone Cortese