La tradizione accompagna la città dal 1861
“La prima cosa da fare? Ripristinare lo sparo del cannone a mezzogiorno in piazza!”
Così aveva risposto il sindaco Paolini alla stampa che lo intervistava ad ottobre 2021, il giorno della sua rielezione a sindaco.
Certo le cose da fare in città sono tante, i problemi sono ben altri ma i lanciansesi, si sa, alle tradizioni ci tengono e il suono registrato che si sente tutte le mattine alle 12, davvero non ha nulla che fare con una delle usanze più sentite dalla città.
A fine 2019 l’allora vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, Giacinto Verna, commissionò di registrare il suono perchè da diversi anni era assente dalla torre Civica per questioni tecniche e organizzative legate al rilascio di una particolare certificazione che permetteva di accendere materiale esplosivo.
Il suono era subito risultato troppo flebile e per questo a fine 2020 l’allora sindaco Pupillo decise di renderlo più “forte” e si andò, addirittura, a registare uno “scoppio” di cannone vero che fu amplificato ad arte.
Questo fino alle fine del 2021. Poi Filippo Paolini, come aveva annunciato, deciso a rimettere il vero sparo, non riconfermò questa ultima soluzione e il risultato è quello che tutte sappiamo da 1 anno e mezzo.
Negli anni ci furono addirittura delle raccolte di firme, ben 600, per riappropriarsi del “botto” di mezzogiorno, del comitato faceva parte anche l’attuale sindaco che tutti sanno essere molto attento alle tradizioni.
Anche Roma ha il suo colpo di cannone al Gianicolo a mezzogiorno , un rituale a cui romani e turisti dovrebbero assistere almeno una volta nella vita.
Tutto ebbe inizio nel 1847 quando Papa Pio IX introdusse la cannonata a salve per dare uno “standard” alle campane delle chiese di Roma, in modo che non suonassero ognuna il mezzogiorno del proprio sagrestano, ma che fossero univoche.
A Paglieta, per tornare dalle nostre parti, suona una sirena, serviva a richiamare i contadini a casa.
A Lanciano ha il solo scopo di avvertire i cittadini dell’ora del mezzogiorno, così come la campanella della “Squilla” dalle 8 alle 8,30 dare il buongiorno.
Piccole cose che però fanno parte della cultura di una città.