Gli hacker hanno deciso. Hanno pubblicato i dati dei cittadini in cura all’Asl 1 di Avezzano – Sulmona e L’Aquila. Il 3 maggio gli archivi dell’Asl sono stati colpiti da un attacco hacker organizzato dal Gruppo Monti. Bottino notevole: 522 Gb di dati sanitari. Dati preziosi, ma soprattutto sensibili. Oggi nel dark web gli hacker del Gruppo Monti hanno pubblicato un nuovo avviso
“Non abbiamo avanzato nessuna richiesta di riscatto, i media si sono inventati l’importo. Oggi pubblichiamo tutti i dati e vi promettiamo attacchi ancora più duri”.
Dopo poche ore la promessa è stata rispettata. Invece del solito elenco di dati che si poteva trovare nei giorni scorsi ora si vede un unico link, con tutto il database sotratto all’Asl 1. Nel commento si riferiscono anche a delle cifre sul risarcimento: in questi giorni è circolata su alcuni media la notizia che gli hacker avessero chiesto un riscatto da 2 milioni di euro. In tutto questo migliaia di persone hanno visto i dati giù pubblicati, diversi Gb di informazioni sanitarie in cui si potevano trovare analisi e diagnosi dei pazienti dell’Asl.
La linea di Regione Abruzzo: “Non paghiamo nulla”
Il governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) ha rilasciato diverse dichiarazioni alla stampa locale. I punti che ha sempre voluto sottolineare sono stati due. Il primo è che non sarà pagato nessun riscatto: “La legge lo vieta e noi la rispetteremo”. La linea quindi resta la stessa seguita da in passato da altre amministrazioni locali. Il problema del riscatto riguarda soprattutto le imprese, quelle che preferiscono pagare in segreto invece che esporsi pubblicamente e ammettere di aver subito un attacco.