CHIETI- I militari della stazione Carabinieri Forestale di Villa Santa Maria, proseguendo la campagna di controlli avviata lo scorso anno sulla raccolta e commercializzazione dei tartufi in Provincia di Chieti, hanno intensificato le attività volte a sanzionare condotte illecite a danno del patrimonio tartuficolo. Contro l’illegale lavorazione andante del terreno, la cosiddetta “zappatura”, pratica vietata dalla legislazione italiana, in quanto considerata fortemente dannosa, i militari hanno elevato sanzioni amministrative per un totale di 12 mila euro che hanno anche comportato, in alcuni casi, la revoca del tesserino di idoneità con la conseguente inammissibilità alla ricerca e alla raccolta di tartufi sul territorio nazionale.

In una nota il gruppo Forestale ricorda che “la distruzione compulsiva della tartufaia, finalizzata a raccogliere quanto più possibile di prodotto, persino immaturo o di qualità scadente, apre la strada anche a lucrose frodi nella fase di trasformazione del tartufo stesso”.
Particolare attenzione, inoltre, è stata posta dai militari agli aspetti legislativi che regolano la commercializzazione del prezioso fungo ipogeo, che ha comportato l’elevazione di 14 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 23 mila euro e relativa diffida per omessa/ errata comunicazione annuale alla Regione delle quantità commercializzate.
I militari hanno denunciato all’autorità giudiziaria competente due uomini per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Gli indagati rischiano l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 6 mila e 197 euro.
Daniela Cesarii