Oggi la carovana rosa tornerà in Abruzzo, e l’ambientazione del Gran Sasso d’Italia, un po’ per l’incredibile estensione dell’altopiano, circondato da varie cime che toccano i 2500 mt di altitudine, tonerà ad incantare il mondo dopo la meraviglia del mare e dei Trabocchi di sabato 6 maggio, giorno della Partenza.
Quella del Gran Sasso d’Italia si presenta come una salita molto lunga e pedalabile, ben 26,5 km al 3,4% partendo da Santo Stefano di Sessanio ma, se prendiamo in considerazione anche la scalata precedente fino a Calascio, diventa addirittura di 46 km. I giochi per la vittoria di tappa, comunque, si fanno solitamente negli ultimi 4 km di salita, che presentano una pendenza media dell’8%, senza dimenticare che nel finale si superano i 2000 metri di altitudine.
Il video è di Marco_pantani_fan_page
Anche nel 1999, all’ottava tappa della Corsa Rosa, che partiva da Pescara e terminava in un Campo Imperatore, i nostri monti erano innevati nonostante la fine di maggio. Tutti gli occhi, quel giorno, erano per Marco Pantani, che l’anno prima era entrato nella storia centrando sia il Giro che il Tour, e tutti lo aspettavano al varco nel primo vero arrivo in salita di quell’edizione. Nonostante si dicesse che fosse ancora lontano dalla forma migliore, il fuoriclasse di Cesenatico mise tutti alla frusta con una serie di accelerazioni e progressioni negli ultimi 2500 metri di scalata, facendo saltare i suoi avversari uno alla volta e Ivan Gotti fu l’ultimo a cedere.
A Campo Imperatore il Giro d’Italia ci è arrivato quattro volte e tutte le volte è stato bellissimo!