TERAMO- Comunione e liberazione in occasione dell’imminente competizione elettorale ha scritto una lunga lettera ai tre candidati. “La presenza attenta e dinamica dentro la realtà e la consapevolezza di dover esprimere un giudizio frutto di riflessioni condivise tra noi- si legge nella lettera- ci inducono a rivolgerci agli amici, ai cittadini e a chi si candida alla guida della città, non per formulare indicazioni inerenti preferenze o appartenenze ma per affermare un giudizio che siamo certi arricchirà sia chi decide di impegnarsi nei partiti e nelle istituzioni, sia chi è chiamato a votare. Ci interessa perciò fornire un contributo in modo costruttivo e dialogico”.
Comunione e Liberazione segnala quindi ambiti di lavoro di cui è direttamente testimone “chiamando gli interlocutori, che vorranno farli propri, a risposte concrete e misurabili”.
PARTECIPAZIONE E SUSSIDIARIETA. “Politica vera, è quella che difende una novità di vita nel presente, capace di modificare anche l’assetto del potere” (L. Giussani,” L’io, il potere, le opere”). Le comunità intermedie rappresentano l’aspetto dinamico e propositivo di una responsabilità sociale correttamente intesa ed esprimono compiutamente la libertà delle persone, potenziata dalla forma associativa; comunità, opere sociali e corpi intermedi documentano il primato della società nei confronti dello Stato, contribuendo alla costruzione del bene comune; vanno pertanto valorizzate tali comunità intermedie, attraverso il sostegno economico e fattuale e attraverso la risposta alle esigenze che esse manifestano.
DISABILITÀ. “Non guardo le masse, ma le singole persone. Se guardassi le masse non inizierei mai”. M. Teresa di Calcutta. Nelle città le barriere architettoniche sono prevalenti, gli spazi per la convivenza e la libera espressione da parte di chi ha più difficoltà sono inesistenti; va data attuazione al programma PEBA con il reale abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e, laddove possibile, in quelli privati ,chiediamo la creazione di opportunità che rendano più agevole la vita anche sociale dei disabili.
IL VOLONTARIATO. Il volontariato è sempre in uscita, il cuore aperto, la mano tesa, le gambe pronte per andare” P. Francesco. Il volontariato sostiene chi è in condizione di povertà, giovani in difficoltà, anziani, disoccupati, persone individualmente o socialmente fragili, far crescere il volontariato significa aggiungere un contributo al cambiamento sociale e migliorare le condizioni delle persone, è fondamentale agevolare le attività delle associazioni di volontariato; è primaria la necessità di consolidare e rendere più attivo un rapporto privilegiato con il Centro servizi per il volontariato, affiancandolo oltre che sostenendolo, nella sua preziosissima attività.
- Daniela Cesarii