ORTONA– Ventiquattro anni di politica ai livelli istituzionali più alti alle spalle, ma per Camillo D’Alessandro, originario di Arielli, di professione commercialista, la mancata rielezione non è stata certo un dramma. Un anno fa dà un svolta alla sua vita e senza abbandonare la politica, dalla quale “non ci si può dimettere”, prende in mano le proprietà di famiglia per dare vita alla Dalibrà vini.
Una scommessa in cui D’Alessandro però non è solo. Assieme a lui c’è il socio e amico, ex deputato, Gianfranco Librandi, imprenditore di Saronno nel settore dell’illuminazione.
“Ci siamo conosciuti a Roma – racconta D’Alessandro- Librandi in passato aveva avuto modo di frequentare l’Abruzzo ma non era più tornato. L’ho invitato ad un tour in regione e si è innamorato del territorio e dei vini. E’ stato lui a incoraggiarmi e a voler prendere parte a questa avventura”.
Una storia quella della famiglia D’Alessandro che è una tipica storia italiana. Nonno Pippo a 22 anni, emigra in America, con il desiderio però di tornare a casa con i soldi necessari per poter acquistare le terre da cui era dovuto partire. E’ cosi è stato. Pippo torna in Abruzzo e acquista i terreni tra Ortona e Orsogna e inizia la coltivazione del grano per poi impiantare vigneti. Quella della viticoltura non è quindi una scelta improvvisata perché quel mondo ha sempre fatto parte della vita di D’Alessandro il cui papà è stato per vent’anni presidente della cantina sociale di Crecchio ed è socio fondatore di Citra. “Siamo una boutique del vino – spiega D’Alessandro– ma abbiamo la possibilità di poter rispondere anche ad un incremento della domanda. Per ora la vinificazione avviene da terzisti, ma nei progetti c’è il recupero dell’antico casolare del nonno che sarà non solo sede della cantina, ma anche luogo di accoglienza per i turisti che vorranno vivere una vera e propria esperienza”.
L’azienda ha preso parte al Vinitaly ed è recentemente tornata da Helsinki: due esperienze a cui sono seguiti ordini. Dalibrà vini si sta cosi già aprendo all’estero guardando ai mercati di America, Regno Unito, Canada, Cina, Germania e Finlandia. “Abbiamo fatto la scelta di produrre in biologico rispettando la natura, privilegiando la sostenibilità, la conduzione tradizionale dei vigneti, la raccolta e la potatura a mano” precisa ancora D’Alessandro. La politica non è pero un capitolo chiuso. “Ci sono tanti modi di fare politica e di occuparsi della cosa pubblica. Dalla politica non ci si dimette e non la si fa solo se si ricopre un ruolo elettivo. Anzi questo periodo ha aumentato il desiderio di fare, sto lavorando per la mia idea di Abruzzo. Ho avuto tanto dalla vita e sento il bisogno di dare anche io a mia volta”.
- Daniela Cesarii