Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna in Abruzzo.
La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla piccola. La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini. I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro.
Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina.
Una leggenda tutta abruzzese a questo punto diventa la protagonista della pellicola uscita nelle sale per la Regia di Emanuele Scaringi. Un film con Kasia Smutniak, Greta Santi, Mario Sgueglia, Betti Pedrazzi, Mauro Marino.
Noi abruzzesi sappiamo che dormire sonni tranquilli è impossibile se la Pantafica ci ha preso di mira. Si tratta di una donna dagli occhi demoniaci che disturba il sonno, posizionandosi proprio sopra il petto delle persone che dormono, tappandogli la bocca con le mani.
Per i medici, quando ci si sveglia di soprassalto, con il fiato corto e impossibilitati a muovere bene gli arti, si parla di apnee notturne. Per gli abruzzesi è opera della Pantafica. Una strega, che indisturbata gira di notte, tutta vestita di bianco. Durante le sue passeggiate notturne, la Pantafica è anche solita divertirsi a fare delle particolari trecce con le criniere dei cavalli. Ma, come difendersi da questa strega? Basta lasciare un fiasco di vino vicino al letto, in modo che la strega lo beva in tutta tranquillità, senza disturbare il sonno.