Era 24 febbraio 2022 quando ci siamo svegliati con l’allarmante notizia dell’invasione Russa dell’Ucraina. Un anno dopo, il conflitto continua, instancabile, lasciando dietro di sé una scia di morti e distruzione.
Ad un anno dall’evento che ha scosso le radici dell’Europa, L’Aquila scende in piazza per tornare a chiedere la fine della guerra in Ucraina con un evento il cui titolo è già molto esplicativo: ”La pace è l’unica vittoria che conta”.
E proprio i colori della pace si sono riversati lungo le vie principali del centro storico.
Davanti alla fontana con la statua del Tritone in Piazza Regna Margherita, alcune donne hanno sollevato cartelli con scritto “Negoziati di pace subito”, “Stop all’invasione di Putin”, “inviare armi non è fare la pace”, “solidarietà alle donne russe e alle donne ucraine in questa guerra”.
Le volontà dei manifestanti nelle parole di Franco Federici, delegato dell’Assemblea L’Aquila per la pace, un’organizzazione spontanea che dall’inverno scorso ha organizzato diversi presidi nel centro cittadino.
“La priorità del momento sembra quella di inviare armi, finanziando quel settore specifico e questo arriva in un periodo in cui garantire welfare, sanità e stipendi adeguati ai cittadini non è cosa affatto scontata. Chiediamo di abbassare le armi e alzare i salari“. Queste le sue parole, riportate dall’ANSA.
Tra studenti ed attivisti, le parole di pace scandiscono i momenti cruciali della manifestazione, a partire dal lungo corteo che sfila fino alla Fontana Luminosa, in piazza Battaglione Alpini, illuminata dal 24 e fino a domenica prossima con i colori giallo e blu: un gesto simbolico, ma significativo, che testimonia la vicinanza del capoluogo abruzzese all’intera popolazione ucraina e ai suoi abitanti.
Qui il flash mob che ha emozionato e al contempo scosso i presenti: è stato simulato un attacco aereo con sirena antiaerea e finto esplosivo. I manifestanti per qualche istante si sono buttati a terra.
Così come, tristemente, la guerra continua, anche il supporto non si ferma e a questa manifestazione che vi abbiamo raccontato ne segue un’altra, organizzata in collaborazione con il sodalizio Ucraina 24 Febbraio e il Comitato Ventotene, “Stand with Ukraine”.
“Bisogna sostenere l’Ucraina con tutti i mezzi che abbiamo, – affermano gli organizzatori – non può esistere un mondo dove si può devastare un paese e farne ciò che si vuole. Non c’è pace senza ritiro delle truppe russe dall’Ucraina, non c’è Occidente senza il sostegno al popolo invaso, non c’è libertà senza resistenza che la difenda”.
Beatrice Tomassi