ORTONA- «La maggioranza, eletta a giugno 2022, non esiste più». Leo Castiglione, al suo secondo mandato, a soli otto mesi dalla sua elezione, ha rassegnato, nella mattinata di sabato, le sue dimissioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il comportamento di tre consiglieri di maggioranza, Antonio Sorgetti, Simona Rabottini (Cittadini consapevoli) e Italia Cocco (Il comune delle idee) che hanno presentato, a titolo personale, le osservazioni alla richiesta di concessione demaniale marittima per un impianto fotovoltaico offshore di tipo galleggiante.
Nei prossimi 20 giorni, il tempo che il sindaco ha a disposizione prima di ufficializzare le sue dimissioni, Castiglione s’impegnerà a ritrovare una maggioranza compatta e propositiva altrimenti la parola tornerà ai cittadini.
Previo passaggio della gestione commissariale che condurrà la città a nuove elezioni.
«Nei fatti e negli atti -ha spiegato il sindaco- i tre hanno tradito l’impegno preso in consiglio comunale lo scorso sabato 11 febbraio insieme agli altri otto consiglieri sfiduciandomi politicamente senza però assumersi la responsabilità di farlo in consiglio raccogliendo le firme per mandarmi a casa». Come si ricorderà infatti in consiglio, dopo un’accesa discussione, la maggioranza ha dato mandato al primo cittadino a presentare osservazioni/opposizioni alla richiesta di concessione demaniale marittima per un parco solare marino.
«Nella mattinata di venerdì- continua il sindaco- ho però appreso che tre consiglieri della mia maggioranza hanno presentato a titolo personale un’osservazione. Il mio percorso politico è stato sempre all’insegna della coerenza, del rispetto istituzionale dei ruoli e soprattutto del principio fondamentale della democrazia che si fonda sul rispetto delle scelte prese a maggioranza. Dopo i primi cinque anni in cui la mia amministrazione si è distinta per compattezza, laboriosità e concretezza, devo constatare che quel clima e soprattutto quel metodo di governo non esiste più».
Il sindaco sottolinea che quanto accaduto è solo l’ultimo di episodi analoghi. Il primo segnale è arrivato a novembre sulla questione della permuta di un terreno comunale ad un privato quando gli stessi tre consiglieri non hanno votato la delibera e sono usciti dall’aula esprimendo perplessità di natura procedimentale ritenendo l‘istruttoria lacunosa.
«Oggi tre consiglieri comunali non mi permettono più di andare avanti serenamente e di lavorare per il bene della nostra comunità perché hanno dimostrato più volte di seguire un proprio cammino non condiviso dalla maggioranza» sottolinea Castiglione che sottolinea come ci sia tanto da fare: cantieri avviati e cantieri da aprire, importanti finanziamenti in arrivo sul porto e sul patrimonio storico, la pista ciclabile, un ospedale da salvaguardare, un bilancio 2023 da approvare, un Giro d’Italia da organizzare.
«Tutto questo non può aspettare e la mia serietà, coscienza e coerenza mi portano a non vivacchiare alla giornata ma a prendere la decisione migliore per il bene della città. Fare il bene della città significa ora rimettere la fiducia alla mia maggioranza in primis e a tutto il consiglio comunale».
Daniela Cesarii