Il 2022 che sta per concludersi, è stato un anno importante che ci ha dato uno spiraglio di luce, il primo post-pandemico in cui abbiamo avuto un reale ritorno alle normali abitudini pre-covid dal punto di vista delle interazioni sociali. Ma il 2022 è anche l’anno della Guerra in Ucraina, della impennata dei prezzi e della perdita di potere di acquisto delle nostre famiglie. Le tensioni e le preoccupazioni purtroppo non accennano quindi a diminuire.
Anche per noi il 2022 è stato un anno peculiare per molti aspetti (sia positivi che negativi) e che sicuramente rimarrà scritto negli annali di SASI.
Nei mesi passati, infatti, la nostra Società ha ottenuto circa 57 milioni di euro di finanziamento derivanti principalmente dal PNRR per la realizzazione della terza condotta Fara San Martino – Scerni, la realizzazione del nuovo potabilizzatore, le interconnessioni e la ricerca perdite, oltre a finanziamenti minori derivati da economie regionali per la dismissione delle fosse imhoff.
Nelle ultime settimane abbiamo avuto una buona notizia relativa a ulteriori finanziamenti extra su quelli già assegnati dal PNRR per un totale di 6 milioni e 700 mila euro per far fronte al fenomeno dell’aumento prezzi portando quindi l’importo totale dei finanziamenti ottenuti a 63 milioni e 700 mila euro.
Una menzione speciale va agli uffici tecnici, nello specifico l’ufficio pianificazione e programmazione e gare che hanno permesso a questa società di ottenere importanti finanziamenti legati al PNRR e ad altri fondi statali e comunitari.
La struttura ha acquisito capacità tecniche, programmatiche e strategiche evidenziate dagli organi sia statali che Regionali con riconoscimenti avuti anche nelle sedi istituzionali, nonostante il gruppo di lavoro sia costituito dal responsabile dell’ufficio Progettazione ed i suoi collaboratori ad oggi reclutati con contratti di somministrazione.
L’attivazione di tali finanziamenti porterà ad un grande impegno nei prossimi anni per l’attuazione e realizzazione degli interventi che andranno ad aggiungersi alle attività ordinarie.
Di fatto, gli sforzi messi in campo fino ad oggi, hanno visto un notevole impegno per fronteggiare le rigide scadenze e step procedurali imposti dalle linee di finanziamento, non ultimo il traguardo di pubblicazione delle gare relative al PNRR entro la fine dell’anno per finalizzare l’erogazione dei finanziamenti extra che va ad aggiungersi al calendario delle gare programmate che in quest’ultimo periodo ha portato all’aggiudicazione di ulteriori progetti derivanti dai finanziamenti già concessi sui fondi MASTERPLAN e per i quali era prevista la conclusione degli iter di gara entro l’anno pena revoca del finanziamento. Solo nel bimestre Novembre -Dicembre,sono stati appaltati interventi per circa 25 milioni di euro.
Pertanto sul fronte degli investimenti si apre per la nostra Società un orizzonte nuovo, fatto di grandi progettualità che porteranno ad elevare gli standard di servizio offerto e, contestualmente, di risolvere determinate ed annose criticità.
Certo, l’orizzonte temporale è breve, oltre alle scadenze e ai tempi previsti dal PNRR, infatti, c’è da fare i conti con la imminente scadenza della Convenzione di Gestione nel 2027. E questo rappresenta un limite nella pianificazione e nel perseguimento dell’equilibrio finanziario della società. C’è da dire che lo scenario è piuttosto incerto anche alla luce delle ipotesi lanciate a livello regionale di un gestore unico. La proposta, invece, che questa Amministrazione ha fatto al decisore regionale è quella di una rete di impresa tra i gestori idrici che permetta di condividere risorse e competenze per sfruttare le sinergie e risparmiare sugli approvvigionamenti. Per questo, nel corso dell’anno passato, abbiamo iniziato un percorso di condivisione dei servizi con la SACA di Sulmona.
Il 2022, però, rimarrà nella storia della SASI anche perché interrompe il trend positivo dei bilanci degli esercizi precedenti. Questa interruzione è dovuta al vertiginoso aumento del prezzo dell’energia elettrica che sta erodendo tutta la disponibilità di flussi di entrata, compresi quelli aggiuntivi che abbiamo avuto grazie alle attività di recupero crediti che ci avevano garantito nell’ultimo biennio una stabilità e tranquillità finanziaria senza pari.
In effetti, nonostante il nostro impegno: quello del servizio commerciale e del recupero crediti nel mantenere alti i flussi di incasso e quello dell’amministrazione nel cercare di organizzare e bilanciare i flussi normali di uscita, a partire da luglio abbiamo sofferto un aumento spropositato della bolletta energetica arrivata a punte di oltre 1,3 milioni di euro al mese.
Importi questi, troppo ingenti per non avere effetti deleteri sul bilancio della nostra azienda. La spesa mensile in energia elettrica è più che quadruplicata rispetto al 2020.
Purtroppo, davanti a questa spirale di rialzo siamo completamente inermi e le previsioni per il futuro non sono affatto rosee.
Per un caso fortuito, una boccata di ossigeno sembra esserci arrivata proprio nell’ultimo mese grazie alla ordinanza n. 33363/22 con cui la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Regione Abruzzo confermando la sentenza con cui il Tribunale Superiore ha posto a carico della Regione Abruzzo stessa la quota di 2/3 della responsabilità del danno cagionato ad ACEA, e per l’effetto ha condannato la stessa Regione a farsi carico dei 2/3 dell’importo oggetto della transazione stipulata a suo tempo con ACEA.
Questa sentenza, oltre alla rilevanza storica che ha, rispetto alla conclusione dell’annosa controversia con ACEA, porterà nelle nostre casse una entrata di circa 3,6 milioni di euro.
Al di là di questa buona notizia, restano timori e preoccupazioni per il 2023.
Siamo una società sana e forte ma lo scenario globale in cui ci muoviamo ci induce ad essere prudenti e parsimoniosi perchè i numeri previsionali per il prossimo anno non sono rassicuranti.
Proprio in questi giorni stiamo adottando provvedimenti che vanno verso la direzione di una ottimizzazione e razionalizzazione di alcune tipologie di spesa. Siamo altresì consapevoli delle urgenze interne alla società e mi riferisco alle soluzioni organizzative già definite nel 2021 e rimaste ancora sospese. Già da maggio avevamo deliberato una nuova struttura organizzativa e un piano triennale delle assunzioni e modificato, su richiesta di Ersi, il regolamento per il reclutamento del personale. E proprio un anno fa avevo annunciato la volontà di procedere nelle attività di bando e selezione interna per gli avanzamenti di carriera e nella elaborazione dei bandi per il reclutamento esterno. I tempi purtroppo si sono rivelati più lunghi del previsto e ci troviamo ad attendere gli esiti del controllo analogo di Ersi su una delibera che ci permetta di riavviare l’iter attualmente bloccato.
Le difficoltà legate al mancato riconoscimento di maggiori costi del personale da parte di Ersi e Arera, nonché il cambiamento della situazione economica e finanziaria della società hanno imposto a tutto il Cda ulteriori riflessioni.
Nella delibera del 4 dicembre scorso che abbiamo integrato oggi 28 dicembre con gli ulteriori dati richiesti da Ersi, abbiamo deciso di procedere per step, effettuando nell’immediato gli adeguamenti retributivi interni ritenuti più urgenti per cercare di contenere la spesa aggiuntiva entro un tetto di 250 mila euro. Una spesa, questa, che dovrà essere coperta con la riduzione di altri costi. Procederemo subito dopo a pubblicare i bandi per le assunzioni.
Il piano triennale prevede il reclutamento di 51 figure. Abbiamo deciso di procedere in modo scaglionato per garantire a Ersi la copertura dei costi aggiuntivi con ulteriori risparmi, almeno fino a quando non sarà vigente il nuovo piano economico-finanziario e la nuova tariffa che speriamo possa mantenersi su livelli tali da garantirci questo percorso di crescita.
La nostra società ha fatto passi da gigante negli ultimi 6 anni, cercando di superare lo stigma di inefficienza e inadeguatezza, appellativi ricorrenti quando si parlava di Sasi. I buoni risultati ottenuti testimoniano il lavoro fatto con determinazione, competenza e lungimiranza. Sono convinto che la Sasi debba rafforzare il rapporto con il territorio, dialogare e coinvolgere i sindaci, collaborare con gli enti di controllo e continuare ad attuare scelte e strategie che tengano conto di sostenibilità e ambiente.
Il compimento della struttura organizzativa dovrà coincidere con il rigoroso rispetto delle regole, per far si che tutti si inseriscano in questo alveo tenendo bene a mente quali sono gli obiettivi e la missione della nostra azienda.