Amleto Petrosemolo si presentato ieri davanti al gip Maria Rosaria Boncompagni per l’udienza preliminare per l’omicidio volontario, avvenuto lo scorso 13 febbraio a Lanciano, dell’ex imbianchino, artista e pittore Francesco De Florio De Grandis, 72 anni.
Contro il povero De Grandis, conosciuto come Ciccillo, Petrosemolo ha scaricato una domenica mattina presto, 13 colpi alle spalle, di cui 4 lo hanno colpito uccidendolo e lasciandolo sotto casa con la moglie da sopra il balcone ad osservare il marito morto riverso a faccia in giù sull’asfalto.
Futili motivi, l’imputato ha sempre sostenuto che De Grandis parlava male di lui, ragione che lo avrebbe portato ad ammazzarlo colpendolo all’impazzata.
L’ udienza lampo di ieri è stata rinviata al 14 dicembre, ma l’imputato ha detto che è pronto di nuovo a cambiare difensore, fin ora sono 7, l’ultimo è l’avvocato Domenico Cianfrone.
Fabio Palermo è invece l’avvocato della famiglia della vittima che patrocina ha annunciato e depositata la costituzione di parte civile .
In casa Petrosemolo, che in città tutti ricordano come tecnico Tv con una negozio sotto la piazza principale, custodiva 5 armi da fuoco, tutte regolarmente denunciate. In passato aveva gestito anche una armeria ed aveva anche il porto d’armi.