I carabinieri della stazione di Orsogna, in collaborazione con quelli di Miglianico, hanno denunciato in stato di libertà alla procura della Repubblica di Chieti per tentata truffa A.F., 20enne di Napoli disoccupato con diversi precedenti di polizia.
Alcuni giorni fa un pensionato 84enne di Arielli ha ricevuto la chiamata sul telefono fisso di una persona che si è qualificata come impiegato di una ditta di spedizioni e gli ha preannunciato l’arrivo di lì a breve di un corriere che doveva consegnare un pacco per il nipote, in favore del quale avrebbe dovuto anticipare il corrispettivo di 500 euro.
L’anziano non si è fidato ed ha provato a contattare il nipote al telefono credendo di parlare con lui ma di fatto a rispondere era sempre lo stesso truffatore, che essendo rimasto in linea, aveva bloccato la nuova telefonata. La conversazione è stata ascoltata da altri familiari che, avendo intuito la truffa in atto, hanno chiamato subito il 112. Nel frattempo presso l’abitazione giungeva il finto corriere a bordo di una Fiat Panda bianca; il giovane, alla vista dei congiunti, si è dileguato ma è stato inseguito da un familiare che ha comunicato la direzione di fuga dell’auto ai carabinieri.
La Fiat Panda con il presunto truffatore alla guida è stata fermata nei pressi del casello di Ortona dell’autostrada Adriatica dalle pattuglie delle stazioni di Orsogna e Miglianico impegnate nelle ricerche. Il giovane era in possesso di due telefoni cellulari con schede intestate a persone inesistenti con cui era in contatto con i complici che avevano telefonato all’anziano. Oltre alla denuncia per tentata truffa, nei confronti di A.F. è stata inoltrata al questore di Chieti la proposta per l’applicazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno ad Arielli, Orsogna e Poggiofiorito.
Questa modalità di truffa attualmente è largamente diffusa: lo stesso giorno infatti la centrale operativa del 112 dei carabinieri di Ortona ha ricevuto numerose chiamate di persone, per lo più anziane, che avevano intuito il tentativo di truffa e lo avevano prontamente segnalato, permettendo così alle pattuglie presenti sul territorio di avviare le ricerche degli autori che, come in questo caso, grazie alla prontezza dei familiari hanno portato al suo rintraccio ed alla denuncia in stato di libertà.