Tre giorni sotto i colori della Pace nelle piazze italiane.
È iniziata giovedì scorso a Roma la mobilitazione della coalizione “Europe for peace”, che unisce associazioni, sindacati, enti e cittadini. Tutti in piazza per chiedere un’unica cosa: lo stop della guerra in Ucraina. Un unico, grande e corale grido di pace.
Un grido che si innalza anche da L’Aquila con un sit-in in Piazza Regina Margherita, organizzato dal comitato “L’Aquila per la pace”. Ecco il titolo della manifestazione: “Tacciano le armi, negoziato subito!”.
Famiglie, giovani e istituzioni si sono ritrovati sotto i colori dell’arcobaleno, tra musica, interventi e la speranza comune che il conflitto fra Russia e Ucraina cessi il più presto possibile.
Una guerra che dura ormai da troppo tempo e che la maggior parte del popolo chiede che abbia fine.
“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, – le parole che il comitato “L’Aquila per la pace” ha usato per presentare l’iniziativa – ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata portando conseguenze nefaste anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.
Ribadendo la vicinanza alle popolazioni colpite dalla guerra bisogna ricordare come sia necessario impegnarsi, oggi e sempre, per una soluzione negoziale, anche se, purtroppo, sinora non si vedono iniziative politiche in tal senso né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali.
L’Italia, l’Europa e le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato avviando un percorso per una Conferenza internazionale di Pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta, appunto, al sicuro la Pace anche per il futuro”.
E così, nel fine settimana che precede la Settimana ONU per il Disarmo, con delle manifestazioni diffuse in tutto il Paese, si rilancia e si attende la manifestazione nazionale del 5 novembre prossimo a Roma.
Beatrice Tomassi