Un appello che non è rimasto inascoltato. Un tavolo di confronto tra le parti è stato, infatti, convocato per lunedì 12 settembre, alle ore 11.00, nella sede di Pescara della Regione. L’ente, prima di fissare la data, ha sentito il primo cittadino Leo Castiglione che sarà presente all’incontro.
Le segreterie regionali della Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in un documento, hanno accusato la società Alfagomma, che a fine 2020 ha rilevato lo stabilimento di contrada Tamarete, di non rispettare gli accordi. «Il piano industriale di Alfagomma riportato nell’accordo prevede l’ occupazione di 153 dipendenti- si legge nella nota- I lavoratori ex Yokohama sono complessivamente 83.
Il loro reintegro era previsto entro un anno, mentre per gli ulteriori nuovi ingressi sarebbe servito più tempo. L’accordo prevedeva che entro un anno dall’assunzione a tempo determinato, ci sarebbe stata la stabilizzazione». Inoltre il limite massimo della temporanea trasferta lavorativa nelle aziende teramane del gruppo Alfagomma sarebbe dovuto durare un anno.
I sindacati però precisano nella nota che «nulla di tutto ciò è stato rispettato». Degli 83 dipendenti ex Yokohama, tre sono rimasti nel mondo della multinazionale giapponese, due si sono dimessi e cinque contratti a termine non sono stati prorogati. Tra un gruppo di 17 lavoratori c’è chi non è mai stato richiamato e chi, in attesa, lavora temporaneamente in altre aziende. Ventuno persone stanno operando negli stabilimenti teramani con enormi sacrifici, aspettando il ritorno a Ortona.
Ad Ortona, invece, stanno lavorando 35 persone, di cui 16 a tempo indeterminato e 19 a tempo determinato. Molti di quest’ultimi, hanno contratti a termine da oltre un anno. I sindacati ricordano inoltre che una parte dei lavoratori a dicembre 2022 non avrà più neanche la Naspi ossia la disoccupazione. Si attende quindi la data del 12 settembre per avere tutti i chiarimenti del caso da parte dell’azienda.
Daniela Cesarii